martedì, aprile 26, 2011

Addio alle banche centrali!!!

Questo post è dovuto essenzialmente alle chiacchierate fatte questo fine settimana pasquale con amici e soprattutto con Luca, imprenditore 3.0, e autore anche di questo bellissimo blog. Si parlava di BitCoin, di moneta elettronica.

Qui non voglio entrare troppo nello specifico tecnologico di come funziona tale moneta. Ma ne farò una rapida sintesi non troppo geek. Per i geek invece rimando alla pagina Wikipedia, fatta bene, e a quella della Org che se ne occupa. Questa. Allora andiamo per ordine. L'idea di fondo è quella di creare una moneta che non abbia come dominus una banca centrale, che quindi ne possa manipolare l'andamento inflazionando e deflazionando emissione di moneta. Insomma l'idea è quella di ritornare ad una gestione monetaria, elettronica, simile a quella post Bretton Woods, nella quale si sancì in sostanza che tutte le valute oscillavano in base alle riserve aurifere. Detto molto in sintesi, senza che puristi macroeconomisti ne vengano offesi.  Bene. Siamo nel 2011, a cosa possiamo agganciare la "produzione" monetaria? Alla capacità di calcolo. Ma andiamo per ordine. Io ho in mano un bitcoin, che ha un sistema di criptazione chiave privata/chiave pubblica. Lo trasferisco a B, che quindi segna la sua chiave pubblica sul bitcoin. Per evitare che di un singolo bitcoin ci siano simultaneamente diversi proprietari c'e un sistema Peer to Peer (ossia, anche qui detto semplicemente, diversi nodi che si scambiano la stessa informazione per fare in modo che tutto il network di bitcoin ne sia a conoscenza). Fino a qui abbastanza semplice. Ma come si "producono" i bitcoin, come si ottengono?. Qui è come con l'oro. Si hanno due alternative. Tirare fuori dollari e comprarlo. Questa è un pagina del vero mercato di bitcoins. Oppure prendere la pala ed iniziare a scavare. E come? C'e un algoritmo abbastanza complesso che richiede dei calcoli elaborati per trovare dei numeri con determinate caratteristiche, un pò come scovare numeri primi. Quindi si fa girare un software che mediamente ogni anno trova 50 bitcoin per computer, lasciato lavorare nel tempo libero. Questa algoritmo prevede che globalmente esistano solo 20 milioni di bitcoins (ora siamo a 7 milioni circa), e che il numero aumenti con una seria geometrica da qui alla data finale. In sostanza la rete peer to peer ogni ora distribuisce in maniera casuale un numero fisso di bitcoins e tutti i "minatori" che hanno i client che lavorano hanno diverse probabilità di riceverle, probabilità determinata dalla potenza di calcolo che il singolo utente fornisce alla rete globale. Per fare in modo che ci sia un numero fisso di bitcoin prodotti, la rete aumenta o diminuisce la difficoltà del problema da risolvere per fare in modo che vengano trovati i bitcoins. Come ne viene trovato uno viene subito criptato con la chiave pubblica di chi lo ha "trovato" e viene comunicato a tutti i nodi. Ha trovato la pepita in sostanza.  Questo permette di avere una valuta con inflazione costante e che soprattutto non ha nessuna banca centrale. Inoltre la transazioni sono totalmente anonime, come con il contante. Infatti se trasferisco il mio bitcoin ad Alessandro, c'e segnata la sua chiave pubblica, che nessuno sa di chi sia veramente. E questo lo differenzia molto da diversi tentativi di moneta elettronica che invece erano più simili a sistemi di carta di credito, molto tracciabili elettronicamente. Certo, se il computer mi si distrugge e non ho fatto back up, perdo tutti i miei bitcoins. E come se una ladro mi sfila i soldi dalla cassetta di sicurezza. Rischi del mestiere. Il bitcoin attualmente è scambiato circa a 1.6 contro USD. E' chiaro che ancora le transazioni sono pochissime, ma basta che un grosso player del web ne faccia uso che la situazione cambi radicalmente. Personalmente non so come finirà la storia, perchè il grosso rischio qui è legale. Ossia se il fenomeno aumenta un pò troppo di volume si rischia che qualche banca centrale ne vieti l'utilizzo. Ossia che si sta stampando valuta senza corso legale. Se ci lavora su qualche ingegnere in Google, nel 20% di tempo libero @work, credo valga la pena analizzare il fenomeno nel suo substrato. Ossia che anche i big si rendono conto che le banche centrali devono essere ridisegnate, perchè allo stato attuale sono loro che in un modo o nell'altro, fanno il mercato monetario e non. Non so dire se questo sarà il modo per scardinare vecchi nodi di potere, ma credo che ne valga la pena saperne di più.

11 commenti:

  1. Non c'ho capito 'na fava ,l'ho sempre detto che il modo migliore è ..spenderseli i soldi cosi non c'è il rischio che te li freghino ...e io sto già cominciando ,sono avanti anche quà Doc !!ehehehehehehehehehheheheheheheh .Prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr

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  2. ...bhè in effetti Kaiser è troppo avanti anche per te!!! Semmai potrebbe dire la sua Astro-Ciambell

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  3. Grande, grande. Tra un po' scambieremo solo Bitcoin, sono certo.

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  4. A questo punto la donazione qui a destra, aggiungetela anche in bitcoin, cosi' dono subito!

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  5. Un economista saprebbe spiegarlo meglio, ma il problema di un approccio simile è la deflazione.

    Se la massa monetaria non aumenta alla stessa velocità del Pil, la moneta comincia a crescere di valore perché diventa scarsa rispetto agli altri beni. Perciò i prezzi scendono.

    Questo crea una serie di problemi:

    1) i consumatori hanno interesse ad aspettare a fare un acquisto (il prezzo scenderà...) perciò rallentano il ciclo economico. Tenere i soldi sotto il materasso diventa conveniente.

    2) con i prezzi in discesa, le aziende hanno difficoltà perché devono comprare a prezzi più alti (materie prime, servizi, lavoro) e rivendere a prezzi più bassi. Se per qualche motivo le vendite rallentano, le aziende soccombono per la svalutazione automatica dei magazzini.

    3) i lavoratori devono accettare stipendi che scendono in continuazione.

    E' soprattutto il punto 1) a rendere difficile la crescita economica in una situazione deflattiva. La velocità del ciclo economico è condizione necessaria per la crescita.

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  6. @Deminvest:

    o forse un "economista" non lo avrebbe saputo spiegare per nulla....

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  7. La CNN ha citato Bitcoins...dopo di noi....
    http://globalpublicsquare.blogs.cnn.com/2011/04/29/4-trends-shaping-the-emerging-superfluid-economy/

    e anche il washinghton post...dopo di noi

    http://www.washingtonpost.com/opinions/imagining-a-world-without-the-dollar/2011/04/26/AFjawKEF_story_1.html

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  8. da quando abbiamo parlato di Bitcoins, il suo valore è passato da 1,8 circa USD a 5,45. Grande.

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  9. Valore dei bitcoin 11.9 euro per 4 monete. Le ho comprate da Bitmarket.eu

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  10. ottimo Sandro. ora sta pure sopra...

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