martedì, maggio 24, 2011

Giovine Italia

Buongiorno BLog's People!
Il titolo del post vuole essere un "mix" fra il celebrativo e il realista.
Celebrativo...bhè spero che tutti conoscano la "Giovine" Italia; realista perché nel post parlerò della "Giovane" Italia....ossia quell'Italia che cresce, anagraficamente, ma rimane "intorpidita" da un sistema occupazionale troppo evoluto per le nostre caratteristiche di "italiani".

Articolo "uno" della Costituzione Italiana:
"L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoroLa sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione".
Un proverbio dice: il lavoro nobilita l'uomo, ma forse sarebbe meglio, come osserva qualcuno, dire che mobilita l'uomo visto che le uniche liste che si allungano (insieme a quelle elettorali) sono quelle di mobilità.

L'indennità di mobilità è una prestazione di disoccupazione che viene riconosciuta ai lavoratori che abbiano perduto il posto di lavoro, a seguito di licenziamento, e che risultino iscritti nelle liste di mobilità.
La mobilità è pari: per i primi 12 mesi: 100% del trattamento di cassa integrazione straordinaria percepito o che sarebbe spettato nel periodo immediatamente precedente il licenziamento, nei limiti di un importo massimo mensile. Per i periodi successivi: 80% del predetto importo.
In ogni caso l'indennità di mobilità non può superare un importo massimo mensile determinato di anno in anno, importo che dal 1º gennaio 2009, in relazione ai soli licenziamenti successivi al 31 dicembre 2008, è di € 886,31 lordi mensili (netto € 834,55), elevato a € 1.065,26 lordi mensili (netto € 1.003,05) per i lavoratori che possano far valere una retribuzione lorda mensile superiore a € 1.917,48. L'indennità è pagata ogni mese dall'Inps direttamente al lavoratore ed è sospesa quando l'interessato è assunto con contratto a tempo determinato o a tempo parziale. Gli anni di mobilità sono considerati come coperti da cd contribuzione figurativa e vengono quindi considerati utili per l'accesso alle prestazioni pensionistiche. Il trattamento si interrompe quando l'interessato: 1) viene cancellato dalle liste di mobilità; 2) viene assunto con contratto a tempo indeterminato; 3) raggiunge il diritto alla pensione di vecchiaia, o diventa titolare di pensione di anzianità o anticipata, ovvero di pensione di inabilità o di assegno di invalidità senza aver optato per l'indennità di mobilità. [...]
In Italia, quando parliamo di disoccupazione, dobbiamo fare i conti con un dato "anomalo" rispetto al resto d'Europa: la disoccupazione giovanile. Questa risulta essere il 29% per i giovani fra i 15 e i 24 anni; la media europea è dell'8,7%. Fra i "giovani" fra i 15 e i 29 anni il 24% risulta essere non occupato in percorsi di istruzione o formazione. In media, l’età del primo impiego è 22 anni, contro i 16,7 dei tedeschi, i 17 degli inglesi e i 17,8 dei danesi
Perché?
Perché vorrebbero fare il lavoro per il quale hanno studiato e vorrebbero avere il tempo indeterminato; sono, in pratica, "ostaggi" dell'esempio portato dai loro "padri". Ma l'economia è cambiata. Il mondo del lavoro è cambiato. In meglio? In peggio? Questo non lo so, so solo che è cambiato. I nostri "Padri" vivevano su delle "certezze": il posto fisso e la pensione. Oggi, entrambe queste certezze, sono pura utopia.
Un cambiamento che non viene accettato. Vi riporto, a supporto, la testimonianza di un titolare d'azienda che mi ha detto:
"Qualche mese fa necessitavo di un operaio metalmeccanico. Ho preso le liste di mobilità e ho chiamato gli iscritti. Dopo aver interpellato i nominativi delle prime due pagine ho desistito, nessuno era interessato perché il lavoro era troppo pesante".
Questo esempio già ci da una risposta a molti quesiti: meglio prendere il sussidio di disoccupazione e rimanere in attesa del lavoro ideale.... se mai arriverà.
Quindi....offerte di lavoro e disoccupazione. Come può esistere un fenomeno del genere?
Search Friction
Le frizioni dei mercati sono l'argomento centrale della teoria che ha portato alla vittoria del Nobel dell'Economia 2010 i tre studiosi Peter Diamond, Dale Mortensen e Christopher Pissarides.
La teoria della “search friction” è considerata una spiegazione fondamentale delle determinanti del tasso di disoccupazione e le dinamiche del mercato del lavoro.
Il mercato del lavoro, in prima approssimazione, si comporta come tutti i mercati: da un lato la domanda di lavoro (le imprese domandano forza lavoro), dall’altro i lavoratori (che offrono la propria attività lavorativa alle imprese). L’incontro tra domanda ed offerta determina l’equilibrio su questo mercato. Da ciò però non si riesce a spiegare come mai permangano spesso livelli anche abbastanza elevati di disoccupazione contemporaneamente a dei posti di lavoro vacanti.

Secondo gli studi di Diamond, Pissarides e Mortensen, la risposta a questo fatto è proprio nella teoria delle frizioni di mercato.
I lavoratori, infatti, cercano un posto di lavoro che li soddisfi e questo richiede tempo. Contemporaneamente anche le imprese cercano lavoratori adeguati alle loro esigenze e necessità ed anche questo richiede tempo e ricerche. Questo tempo e le difficoltà che esistono nel far incontrare chi offre lavoro con chi richiede esattamente quel tipo di lavoro si chiamano “frizioni del mercato”.
Può per esempio capitare che un lavoratore ed una impresa non si incontrino per problemi informativi (uno non viene a sapere dell’altro) oppure perché si trovano in luoghi fisici diversi o ancora perché non coincidono altri elementi. In tutti questi casi, tuttavia, accade che permane un lavoratore disoccupato e contemporaneamente un posto di lavoro libero. (fonte "Che cosa è la search friction?")
L'indennità di disoccupazione potrebbe essere uno degli elementi che non permette l'incontro fra domanda ed offerta.
E per concludere, vorrei portare alla vostra attenzione un fatto che mi sta irritando...da anni.
Avrete notato, voi che siete internettiani evoluti, quante "finestrelle" (i "pop-up") si aprono cercando di convincervi a tentare la fortuna con i "Casinò on line".... ma avrete notato anche, da video-dipendenti, quanti personaggi famosi, che dovrebbero essere un esempio per i giovani (calciatori per lo più), offrono la propia faccia per pubblicizzare il gioco del poker (on line).... senza parlare della valangata di giochi e lotterie istantanee che "promettono" di rendervi "turisti per sempre".... Il sogno di tutti: diventare ricchi non facendo un cazzo.

Uno su 10 milioni ce la fa (parafrasando la famosa canzone di Gianni Morandi)....ma gli altri 9 milioni e 999 mila 999? Finanziano il "Gastone Paperone" della situazione.
Quindi....disoccupazione sì, sempre più famiglie che arrivano a fatica a fine mese sì, aumento dei debiti e diminuzione dei risparmi sì.... e allora come giustificare quella mandria di "disgraziati" che passano intere giornate davanti ad una "macchinetta mangiasoldi"?
A volte (sempre) quando passo davanti ai bar e vedo questo scempio di buon senso credo che ci meritiamo tutto quello che ci sta succedendo.
Con affetto, il vostro adorabile Promotore di Quartiere!

1 commento:

  1. Il sogno di tutti: diventare ricchi non facendo un cazzo.heheehehheheh ancora 13 giorni di lavoro e a metà Giugno con gli oculati investimenti suggeriti dal Doc.........spero di non finire sotto a un ponte, al limite amici una ciotola di pane e acqua me la allungate ??? ahhahhahahahhahahahhahahhah ma rob de matt ...

    RispondiElimina

Lascia qui la traccia del tuo passaggio nel Blog commentando questo post!