lunedì, maggio 30, 2011

I numeri della vergogna

Buongiorno BLog's People!
Una delle piaghe che rischiano di far saltare il "coperchio" del pentolone economico è senza dubbio la disoccupazione.
C'è poco lavoro. Il lavoro che c'è, spesso, non piace. Molti, purtroppo, trovano più produttivo tentare la "botta di culo" grattando una schedina piuttosto che portare a casa "pane e salame" attraverso il lavoro. Migliaia di persone perse davanti alle macchinette mangiasoldi nella speranza che la fortuna si nasconda dietro una combinazione vincente. Lo Stato lo sa, conosce questa voglia di "gioco" degli italiani e toglie loro la sete col prosciutto inventando sempre nuovi "giochini" per fottere i loro risparmi. Triste ma, ahimè, reale.

Ma invece di angosciarsi dietro tutti questi escamotage per diventare "ricchi" (ahahahaha!!!) non sarebbe meglio, dico io, buttarsi in politica?



[...] Lo stipendio di deputati e senatori, in crescita dal 1948
Il Parlamento costa agli italiani la bellezza di un 1,66 miliardi di euro, così divisi: 1,069 miliardi alla Camera (630 deputati) e 594 milioni al Senato (315 senatori eletti, più 7 a vita).
L'indennità parlamentare è regolata da una legge del 1965 ed è agganciata allo stipendio di un magistrato presidente di sezione di Cassazione con 35 anni di anzianità. Cioè chi è appena stato eletto prende lo stesso stipendio di un magistrato a fine carriera.
Per i deputati si parla di una media approssimativa di 15mila euro mensili; per i senatori si tratta invece all'incirca di 17mila euro. Senza contare i benefit.
Insomma entrare in Parlamento è un affare. Il reddito lordo dei parlamentari dal 1948 al 2006 ha avuto un tasso di crescita medio annuo del 10%; dal 1985 al 2004 il reddito reale annuale è aumentato di cinque-otto volte rispetto a quello di un operaio, di quattro-sei volte rispetto a un impiegato e di tre-quattro volte più di un dirigente. Dalla fine degli anni novanta, inoltre, il 25% dei deputati guadagna un reddito extraparlamentare superiore a quello della maggioranza dei dirigenti.
......
Le pensioni dei parlamentari, una spesa da centinaia di milioni
Lo scorso anno abbiamo speso per le pensioni dei deputati 138,2 milioni di euro. Per quelle dei senatori 81,2 milioni di euro. I contributi versati sono stati undici milioni e 835 mila per i deputati, sei milioni e 100 mila per palazzo Madama. Tutto a carico della collettività.
La pensione può oscillare da un minimo netto mensile di duemila 400 euro ad un massimo di circa novemila 900 euro. Senza contare i privilegi come quelli sui requisiti d'età. Ufficialmente, sia alla Camera che al Senato, un vitalizio, così è denominata la pensione, si ottiene a 65 anni. Ma a conti fatti la norma vale solo per chi è stato eletto per la prima volta con le ultime Politiche del 2008.
Gli altri, a seconda degli anni di mandato, usufruiscono di sconti notevoli. Alla Camera basta aver conquistato un'elezione prima del 1996 e totalizzato 20 anni di contribuzione, anche con il riscatto volontario degli anni mancanti, per ottenere l'assegno all'età di 50 anni. Al Senato è ancora più facile, sono sufficienti 15 anni di contributi se si è stati eletti prima del 2001....[..]
(fonte Yahoo!)

Non penso, cari miei, che ci sia bisogno di commentare.
Ma chi sono i più "ricchi" in Parlamento? Il primo posto è occupato, e non insidiato, dal Premier Berlusconi con quasi 41 milioni di euro (il 77% in più rispetto al 2009). Segue, distanziatissimo, Antonio Angelucci (PdL) con "solo" 6,18 milioni di euro. 
Ma "divertitevi" a leggere le classifiche su questo articolo di Yahoo!.
Allora perchè non  proporre che venga messo in circolazione un nuovo "grattino":

DEPUTATO PER SEMPRE

voglio anche essere magnanimo e non voglio far perdere tempo a chi di dovere...ecco come dovrebbe essere "graficamente"....


Con affetto, il vostro adorabile Promotore di Quartiere!

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