giovedì, dicembre 28, 2006

"Che 2007 fa" atto secondo.

Risolviamo il problema delle differenti "pesature" del Dow e dello SP500. Piccola premessa: lo SP500 è un indice pesato a capitalizzazione ovvero pesano di più nella ponderazione i titoli a maggior capitale, il DowJones è pesato a "valore" ovvero banalmente (più o meno...) la variazione del prezzo dei titoli mediata sull'intero paniere. Conseguenze di ciò: sul Dj un titolo quotato 100 dollari che varia dell'1% (1 dollaro) avrà più peso di un titolo quotato 10 dollari (il cui 1% è 0,1 dollari), il tutto comporta una difficile stima del valore del paniere; sullo SP500 invece il valore effettivo del paniere è più corretto (si basa sul capitale) ma è anche vero che pochi titoli possono tirare il mercato ovvero risulta più nascosto se un trend è generato da tutto il listino oppure no. Tutto questo detto alla buona ma l'importante è capire il senso. Sul conteggio di lungo termine come abbiamo visto questa differenza "genetica" genera un problema ovvero il Dow è su nuovi massimi storici mentre lo SP500 non lo è. Ragionando con Elliott su onde così lunghe temporalmente (ammesso che sia concesso farlo visto che lo stesso Ralph Nelson non ha mai avuto a suo tempo serie così lunghe) entriamo in un forte contrasto: ciò che sul Dow può essere catalogato onda 5 ovvero crollo imminente (vedi post "il Gran Finale") sullo SP500 va etichettato come onda 1 ovvero un nuovo inizio. Ho sempre finora tenuto il Dow quale indiscusso barometro sui cicli di lunghissimo termine ma è sempre utile ribaltare le frittate e dunque poniamo che sia lo SP500 ad avere ragione. Ecco dunque in figura i conteggi nei due indici. Postuliamo onda 1 sullo SP500, attenderemo prima o poi una correzione fisiologica e poi via verso nuovi top assoluti. Per allinearsi a ciò sul Dow ipotizziamo che tutto ciò che stiamo vivendo dal 2000 sia una enorme lateralizzazione, un gigantesco A-B-C e dunque per esso i nuovi massimi attuali sono da considerarsi una Bull-Trap, torneremo giù di onda C la quale però non andrà sotto i minimi del 2002 perchè l'attuale B ha sforato i massimi e cioè genera quello che nella teoria delle onde è catalogato quale un "irregular flat2 (meglio ancora "running correction"). In tal modo entrambe gli indici correggeranno il rialzo partito dal 2002 e poi in una qualche estensione d'onda futura riallineranno le loro onde. Ecco dunque lo scenario alternativo per il "grande crash", faccio notare che entrambe hanno nelle gambe una "onesta e fisiologica" correzione del rialzo che si sta protraendo attualmente...e che diamine mica penserete che la borsa possa solo salire!

3 commenti:

  1. "sul Dow i nuovi massimi attuali sono da considerarsi una Bull-Trap, torneremo giù di onda C la quale però non andrà sotto i minimi del 2002
    In tal modo entrambe gli indici correggeranno il rialzo partito dal 2002"
    cavolo una correzione ai livelli del 2002 anche se non forati è un crollo a tutti gli effetti,per il dj diciamo un 30% sui 8750 punti,in pratica sarebbe un disastro. Io mi attendo una correzione si,ma di fondo vedo ancora long: l'economia in europa è ancora in ripresa e i bilanci cosi come i p/e sono buoni,non vedo analogie con il '00.
    Come potrà notare,io non seguo molto le varie teorie,che siano esse dei 4 anni ciclici o elliot o altro,mi fido molto della congiuntura e del sentiment; se questo è il '00,allora è meglio aspettarsi una recessione colossale.
    Colgo l'occasione per augurarLe buon anno

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  2. Inanzitutto un conteggio di Elliott non è il futuro, è un punto di vista di una teoria. Al di là delle teorie se vogliamo correlare congiunture quella del 2000 è direi una "passeggiata" rispetto a determinate condizioni attuali. Nel 2000 c'era una sopravvalutazione di un settore ovvero la "new economy", oggi il problema non è di un settore economico ma di un sistema planetario. Lei crede che il mondo potrà andare avanti ancora per molto con una nazione (USA) che colora di verde della carta (dollari) ed in cambio di essa si fa dare petrolio? Ci sarà un limite alla possibilità di aumentare a dismisura il debito pubblico. Ecco è la soluzione di questo problema che i "poteri forti" dovranno affrontare. Entro pochi anni l'occidente dovrà andare ad estrarre petrolio da giacimenti oggi ritenuti costosi ed il prezzo dell'oro nero a 100 dollari (se bastano) non sarà certo un the delle 5 per l'economia. E' vero che dal 2002 il mondo ha avuto un boom, ma di che pasta è fatto? Tassi di interesse: i più bassi da decenni, valanghe di consumatori hanno contratto mutui riversandoli in investimenti immobiliari (bolla immobiliare USA è già scoppiata), valanghe di liquidità riversate sui mercati perchè chi è che li ha lasciati sui titoli di Stato a quei tassi da miseria? Ma la sostanza? La sostanza è che vari esperti in USA hanno bollato tutto ciò come "una ripresa senza lavoro" perchè i tassi di disoccupazione sono rimasti alti. Non c'è qualcosa che puzza? Un paese che che importa (compra) il doppio di ciò che esporta (vende) non mi sembra tanto in salute come azienda. Poi i mercati possono anche continuare a salire fino al 2012 per carità, ma i conti prima o poi saranno presentati e con sonori interessi. Il problema secondo me non è settoriale e nemmeno riguarda le espansioni o le recessioni, è la struttura su cui l'economia mondiale si poggia che non è più idonea alla situazione mondiale. Buon Anno anche a Lei.

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  3. è vero,i conti saranno presentati ma non a breve.Una recessione ci sarà tra anni non quest'anno o l'anno prossimo,almeno questo secondo il mio modestissimo parere.
    La bolla immobiliare negli usa per ora è scoppiata in maniera soft,i prezzi non stanno crollando e se poi ciò accadrà allora si rivaluterà la situazione;per il momento non desta serie preoccupazioni.
    Il debito pubblico usa è pari al 65% del pil e le tasse da loro sono pià basse che da noi; se loro crollano,noi come italia con debito pari al 107% del pil che fine facciamo?
    Insomma tutti dati che dice sono veritieri ma io non riesco a vederla cosi in negativo.
    Anche per quanto riguarda il prezzo del greggio 3 anni fa si diceva che a 70$ al barile sarebbe stata recessione,crolli,qualcuno diceva la fine del capitalismo:siamo stabili a 60$ e tutto è tranquillo,c'è stata una punta a 78$ durata 1 mese e i mercati se ne sono fregati. C'è da riflettere su questo.

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