martedì, aprile 19, 2011

Europatatrac

Buongiorno BLog's People!
Ieri ho parlato, a grandi linee, della Grecia, oggi cerchiamo di completare il "quadretto" europeo, se per europa si considerano tutti i paesi che vi fanno parte e non solo la "Cermania".
La situazione  non è eccezionale, anzi, ma ormai è qualche mese che le cose non vanno più molto bene. 
Dal "lontano" 2008 si è innescata una spirale che sembra non essere intenzionata a fermarsi. 
Prima sono entrate in "tensione" le banche, che sono state "salvate" dagli Stati (o statalizzandole o garantendo il loro debito); poi sono entrati in "tensione" gli Stati più deboli (i famigerati PIIGS) che i paesi europei forti stanno cercando di salvare (ma più che altro cercano di salvare le proprie banche fortemente esposte verso questi paesi). Ora la situazione sembra complicarsi perché nell'occhio del ciclone ci sono le banche e gli Stati....
Ripartiamo dalla Grecia...
Una "possibile" ristrutturazione del debito pubblico comporterà, ovviamente, delle conseguenze importanti per i possessori dei titoli di Stato ellenici. Ripeto "per i possessori di titoli di Stato ellenici". Non per gli altri. Le conseguenze "per tutti" ci sarebbero se venissimo tassati per salvare la Grecia (un po' per uno non fa male a nessuno). Fra i possessori del debito greco c'è chi lo ha comprato per speculare (e quindi sapeva cosa poteva succedere) e chi lo ha preso per la "pensione" (fondi pensione greci?). Nel secondo caso, oltre al coinvolgimento finanziario, c'è un coinvolgimento morale (una volta, non molto tempo fa, le cose certe erano due: la morte e la pensione). Quindi una ristrutturazione che, però, non dovrebbe creare un "rischio sistemico", come potete leggere in questo interessante articolo.

Irlanda

Moody's ha "tagliato" il rating delle banche irlandesi perché hanno coefficienti patrimoniali più bassi rispetto alla media europea e potrebbero necessitare di interventi di ricapitalizzazione nei prossimi mesi.
Ratig abbassato di due livelli rispetto al precedente per Allied Irish Banks, Bank of Ireland, Ebs e Irish Life & Permanent. Bank of Ireland, è stata declassata a Ba1. Le bocciature sono corredate da outlook negativo, pertanto gli istituti di credito potrebbero essere oggetto di nuovi interventi.

Spagna

Torna a crescere in parte l'incertezza sul debito spagnolo poco dopo la chiusura dell'asta da 4,6 miliardi di euro per la quale la Spagna ha dovuto pagare ieri mattina un rendimento quasi un 40% superiore alla precedente: il differenziale tra bond spagnoli e tedeschi a 10 anni e' tornato a salire fino ai 224 punti.   A febbraio banche, casse di risparmio e altri istituti di credito hanno visto aumentare i loro crediti in sofferenza per il quinto mese consecutivo fino al 6,19%, il tasso più alto degli ultimi 16 anni. In totale i crediti di dubbia solvibilità in mano degli istituti spagnoli ammontano a 112 miliardi di euro, 1,7 miliardi in più che a gennaio, quando la morosità si situava al 6,06%. 

Portogallo

Sono partite ieri a Lisbona le trattative politiche fra Ue e Fmi e il governo del premier dimissionario del premier socialista Jose' Socrates sul piano di salvataggio finanziario chiesto dal Portogallo, in una fase resa delicata dal successo in Finlandia del partito di estrema destra ostile all'aiuto europeo al paese lusitano (allarme che sembra rientrato). Il piano di salvataggio chiesto da Lisbona dovrebbe comportare prestiti Ue-Fmi di circa 80 miliardi di euro. Un accordo dovrebbe essere siglato per il 17 maggio. La trattativa e' complicata dalla situazione interna difficile del paese lusitano, guidato dal governo dimissionario di Socrates, incaricato della gestione degli affari correnti fino alle politiche anticipate del 5 giugno, che secondo gli ultimi sondaggi dovrebbero essere vinte dal principale partito di opposizione del centrodestra, il Psd di Pedro Passos Coalho.
Nel complesso, quindi, ci troviamo davanti ad una delicata e complessa situazione economica, politica e sociale. C'è da salvare "capra e cavoletti di Bruxelles", riusciranno i nostri "politici" nell'impresa di non distruggere ciò che hanno costruito? E non cominciamo a fasciarsi la testa con Euro2, Euro3 o Euro4...quelle cose riguardano i motori e non la finanza.
Con affetto, il vostro adorabile Promotore di Quartiere!


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1 commento:

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