mercoledì, giugno 01, 2011

Differenziale 10-2 Vs Sp500, aggiornamento e spiegazione

Buonasera BLog's People!
Qualche tempo addietro avevo postato un articolo sul differenziale 10-2 (confrontato con Sp500)
Dal post, se ben ricordate (e se non ricordate andate a rileggere) si notava una "rottura" dell'andamento del differenziale e dello Spoore.
Oggi, riprendendo il differenziale 10-2 e lo Spoore, cerchiamo di dare qualche risposta in più.
Per prima cosa....bhè, voltate pagina!


Il grafico che potete vedere qui sotto rappresenta l'andamento del differenziale 10-2 (americano) e quello dello Spoore dal settembre 1997 ad oggi, con rilevazione settimanale.



Fino a settembre del 2010, in pratica, l'andamento è stato piuttosto "regolare" (massimo di borsa, minimo del differenziale)....poi qualcosa è intervenuto e ha "bloccato" il naturale decorso del differenziale verso lo "zero". I movimenti si sono, in un certo modo, allineati.


Cosa è successo a settembre 2010?


E' successo che è "partito" il Quantitative Easing 2 della FED.
Tutti, ormai, sappiamo cosa è il Quantitative Easing ma una rinfrescatina alla memoria, molte volte, non guasta.
Il Quantitative Easing è uno strumento di politica monetaria usata da alcune banche centrali per stimolare la loro economia nazionale quando la politica economica convenzionale è diventata inefficace.
La banca centrale crea denaro comprando titoli governativi ed altri assets, per incrementare l'offerta di denaro e le riserve in eccesso del sistema bancario.
Una politica monetaria espansiva, generalmente, si svolge con l'acquisto dei titoli governativi a breve termine (le cosiddette operazioni a mercato aperto), con un conseguente abbassamento dei rendimenti. Ovvio che questa non possa essere messa in atto a lungo quando i tassi sono già sulla soglia dello zero.
Il Quantitative Easing potrebbe essere più efficace del previsto o meno efficace, per esempio nel caso che le banche si "siedono" sulla montagna di liquidità al fine di aumentare le proprie riserve di capitali in previsione di un clima di sofferenza per il "portafoglio" (crediti).


Il primo round del Quantitative Easing americano ebbe inizio a novembre 2008 (dopo il crack di Lehman Brothers) quando la FED acquistò circa 600 bilioni di dollari di Mortgage-backed securities (Titoli garantiti da un insieme di prestiti ipotecari. Essi derivano da un processo di securization, processo che trasforma i debiti ipotecari in titoli negoziabili sui mercati. In Europa questo strumento si è sviluppato solo a partire dal 1996, ed è perciò molto più giovane rispetto a quello sviluppato negli USA). Prima della recessione la FED aveva già in pancia circa 700/800 bilioni di T-Bond. Il QE è proseguito fino ad arrivare al picco massimo (giugno 2010) di circa 2,1 trilioni di dollari fra MBS e T-Bonds.
La speranza era che bastasse, ma l'economia USA continuava ad andare a rilento. La soluzione è stata quella di partire con la "fase2".
Da agosto a novembre 2010 sono stati acquistati dalla FED circa 30 bilioni di dollari al mese di T-Notes (2-10 anni).
Questo ha comportato un aumento del prezzo del titolo (maggior richiesta) e una diminuzione del rendimento e, conseguentemente, un abbassamento del differenziale 10-2.
Da novembre 2010 è stato deciso di "allargare" il QE2 a 600 bilioni di dollari e sono partiti, a cadenza mensile, gli acquisti programmati su scadenze più lunghe.


Nella tabella sopra trovate i prossimi acquisti (fino al 9 giugno 2011) programmati dalla FED.


La domanda che un po' tutti si pongono è:


cosa succederà ai mercati una volta che finirà questa immissione massiva di liquidità?


Giro questa domanda a Jara, nella speranza, per una volta, di metterlo in difficoltà....




Eccoci. Domanda facile facile, che nessuno in questo momento desidera. Sentendo amici in giro, tutti mi confermano che gli uffici studi calcolano, modellano, provano, ma alla fine ci troviamo veramente di fronte a qualcosa di dimensioni e caratteristiche mai viste, che quindi è di difficile interpretazione. Visto che ognuno dice la sua, io ho deciso di dire la mia. Senza troppi preconcetti. Poi alla fine se ci pensate abbiamo sempre il 50% di possibilità di prenderci....
Ci troviamo alla fine del Quantitative Easing in una situazione dove convergono diversi ordini di problemi:


1) l'enorme livello di debito nel sistema globale. (sistema mondo non USA)


2) un consumatore USA alle corde (per vari motivi..e chi ci legge sa che pensiamo)


3) Impossibilità di fare leva su materie prime a prezzi bassi, per le varie crisi e crisette. e per emerging markets. Quindi crescita a costo zero, impossibile. 


4) Tassi a zero.


Ok. Come ne usciamo? 


Ci sono i mercati emergenti che cambiano carte in tavola, ma non credo che il consumatore asiatico sia in grado per i prossimi cinque anni di sostituire in toto o quasi il consumatore USA. Quindi? Io credo che in qualche modo la Fed continui il quantitative easing o meglio manterrà una sorta di "presenza" psicologica sul mercato, rendendolo consapevole che le rotative possano riiniziare a stampare cartamoneta in ogni momento. Non dimentichiamo che i 2.5 trilioni di bilancio fed rimarranno. Che significa. Non si faranno nuovi acquisti con cash fresco ma: gli interessi di tutto verranno reinvestiti e probabilmente quando i titoli matureranno verranno "rollati", quindi reinvestiti in bonds, di fatto mantenendo un cento volte inferiore, ma presente,  quantitative easing. 


Il mercato


Senza questa presenza sottile il mercato non reggerebbe, ad oggi, la fine del  QE, con un  deficit come quello attuale. Credo che l'amministrazione Obama si muoverà in accordo con FED, riducendo la forchetta del deficit dal lato politico. Altra cosa: e qui applauso alla Fed. La data di fine del QE, la sanno tutti. Non è aleatoria. Il mercato sa da mesi quando accadrà. Quindi nei prezzi attuali (dei bonds soprattutto) già prezziamo la fine del QE. Non esiste che un evento noto, preciso nel tempo e nel modo, lasci il mercato senza un'idea. Nessuno sa che accadrà? Perchè il mercato già lo sta dicendo con questo mega laterale diffuso. Il mercato sa con precisione che verrà meno liquidità il giorno X. Ok ci prepariamo prima. Quindi io dico una cosa, pronto ad essere smentito: LA FINE DEL QE E' UN NON EVENTO.
Il mercato farà quello che deve fare ma non per la fine del QE. Lo farà per come andrà economia. I cigni sono neri quando sono imprevedibili. Il mercato sa che finirà il QE. Anzi potrebbe essere stupito se decidessero di mantenerlo in vita..magari in altra forma...Ovvio che in un contesto di indecisione la volatilità aumenterà. Estate, pochi volumi. Il miglior consiglio: STATE LEGGERI. Poche scommesse. 


Doc&Jara

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