martedì, giugno 07, 2011

God save the Queen, the King and the Ace

Buonasera BLog's People!
Certo che in Grecia sono messi veramente male.... però a qualcuno conviene evidenziare la pessima situazione greca. Conviene evidenziarla, renderla importante....allo scopo di "mascherare" altre situazioni che non sono certo messe meglio.
La Grecia, da alcuni, viene utilizzata per "distogliere" l'attenzione del "popolo".

"Oddio come stanno male in Grecia! Visto, falliscono! Hai visto che debito pubblico? Per fortuna i nostri governanti sono saggi ed oculati. Noi siamo INGLESI!"
Cioè il Financial Times, giornale economico inglese, fa un gran parlare della situazione greca ma tace sulla penosa situazione inglese.
Sapete chi è Dagong?
Articolo del 12 luglio 2010 da ilSole24ore.com:


A dettare legge in tema di rischio paese, assegnando il voto ai titoli pubblici dei vari Stati erano finora solo in tre: Moody's, Standard&Poor's e Fitch. Ma da oggi le tre grandi agenzie angloamericane dovranno fare i conti anche con la Cina. Gli analisti dell'agenzia Dagong Global Credit Rating sono infatti scesi in campo e, per la prima volta, hanno presentato il rapporto 2010 sul debito sovrano di 50 paesi. Gli analisti di Pechino hanno decretato che, alla luce dei crescenti deficit pubblici, i rating di Stati Uniti, Regno Unito e Giappone sono inferiori a quelli della Cina e della Germania.
Il rating che Dagong assegna al debito debito cinese in valuta locale è, infatti, «AA+» con outlook stabile ed è più alto di quello assegnato dalle occidentali Moody, S&P e Fitch (rispettivamente «A1», «A+» e «Aa-»). Tra i 50 paesi analizzati (sono 20 quelli europei) , solo Germania, Canada e Olanda hanno lo stesso voto, mentre sono inferiori Giappone, Regno Unito, Corea, Francia («AA-» per tutti), così come gli Stati Uniti («AA») il cui rating è equiparato a quello delll'Arabia Saudita. La tripla A viene riconosciuta solo a Norvegia, Australia, Danimarca, Lussemburgo, Svizzera, Singapore, Nuova Zelanda. Per quanto riguarda l'Italia, il rating è nettamente inferiore («A-») ed è lo stesso di Spagna, Portogallo, Belgio, Brasile,Cile, Sudafrica, Malaysia, Estonia, Russia, Polonia, Israele. Al debito cinese in valuta estera viene assegnata la tripla A, alla luce del rilevante livellodelle riserve che ammontano a 2.450 miliardi di dollari. 
Forse a molti è sfuggito che l'agenzia di rating Dagong, il 24 maggio 2011, ha "tagliato" il rating del debito pubblico della Gran Bretagna:


Deboli prospettive di crescita, alto debito pubblico (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 24 mag - L'agenzia di rating cinese Dagong ha abbassato il giudizio sul debito sovrano della Gran Bretagna da AA- a A+ a causa della basse prospettive di crescita del paese e dell'alto livello del debito pubblico. "La nostra decisione - recita il comunicato di Dagong - riflette il deterioramento della capacita' di rimborso del  e la difficolta' a migliorare la situazione del debito pubblico nel breve-medio periodo". Il debito pubblico dell'Inghilterra e' salito all'82,5% del Pil, in rialzo di circa 20 punti percentuali rispetto a un anno fa. 
Ma come? I grandi inglesi? Quelli che fanno matrimoni faraonici per far morire di invidia tutti i "servi" della Corona? I Cinesi, con quegli occhietti a mandorla devono aver letto male i dati. E allora diamo un'occhiata ai dati direttamente da Eurostat.






Se tanto mi da tanto i greci devono aver raggiunto delle cifre da capogiro..... vediamole.




 Lo so non sono numeri credibili.... si parla di debito pubblico ed è normale che la Gran Bretagna possa assorbire tanto debito perchè ha un PIL molto più alto della Grecia. Poi la Gran Bretagna è una "superpotenza" economica.... la Grecia no.


Vado sul FT (Financial Times) sulla pagina "on line" del Global Debt Comparison e vedo questo:




In pratica l'incidenza del debito pubblico inglese sul PIL è del 72% (previsione 2011), mentre per la povera Grecia è del 124%.
Ok! Il prezzo è giusto.... ma un altro articolo mi mette la pulce sull'orecchio..... siamo sicuri che gli inglesi sappiano calcolare bene il PIL?


Due pesi, due misure. Nello stesso giorno in cui  Eurostat  annuncia  formalmente  che  il Regno Unito bara sui conti pubblici, e che ha truccato i dati di debito e disavanzo dal 2007, la stampa economica inglese si concentra sulla ristrutturazione dei titoli ellenici. E i media europei,  spesso  a corto  d’idee,  amplificano da  brava  grancassa le  pessime  notizie  sulla Grecia. Non vogliamo certamente rovinare in  questa  sede  la  luna  di  miele  (tra  l’altro rinviata)  del  principino  Guglielmo,  erede quasi  millenario  del  famoso  conquistatore. Eppure il rapporto di Eurostat parla chiaro, anche per chi non è laureato in eurocratese: la Commissione  esprime  pesanti  riserve  sulla qualità  dei dati  finanziari  del Regno Unito. Sembra, infatti, che i sudditi di Sua Maestà non stiano contabilizzando per cassa le spese militari al momento della consegna, come invece impongono le regole UE. Oh Gosh! direbbe qualche signorina a spasso per la King’s Road. E invece è proprio così. Anzi, la Commissione va oltre, e assesta un duro colpo al debito britannico, correggendolo al rialzo nel 2010 per quasi 64 miliardi di euro, legati ai salvataggi delle banche. Per molto meno, un anno e mezzo fa la Grecia fu messa con le spalle al muro e fucilata  ripetutamente  sul  posto. Come  se  non bastasse, poi, Eurostat fa notare che dal 2007 il Regno Unito ha concesso garanzie statali, titoli e altre passività contingenti a favore del settore finanziario per 417 miliardi di euro, non includendole nel debito pubblico. Per la cronaca,  contabilizzando  tutto  in  maniera trasparente, si arriverebbe oggi a un rapporto debito/Pil  del  110%. Una  bella  differenza, rispetto  all'80%  delle  statistiche  ufficiali,  e sinceramente troppo, per continuare a pretendere  l'immunità della  “tripla  A”. (fonte Eureka.gr)
 A voi, miei cari, trarre le conclusioni....
Con affetto, il vostro adorabile Promotore di Quartiere!

8 commenti:

  1. Io di numeri e rating non ci capisco molto ma una cosa l'ho capita chiaramente: la maggior parte dei paesi euro sono sull'orlo del fallimento Italia inclusa purtroppo e quando accadrà saran dolori.Andy

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  2. Ciao Andy.
    Devi essere un po' più positivo, anche se quello che scrivi è vero. Dobbiamo pensare che POTREBBE succedere non CREDERE CHE SUCCEDERA' SICURAMENTE.

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  3. Lungi da me il pensiero che l'italia faccia la fine della grecia ma se guardiamo la realtà economica del nostro paese dove non c'è crescita economica,disoccupazione alta,pressione fiscale che non ti dico,politici che non fanno una mazza x fare sì che si cominci a crescere,debito pubblico al 120% del pil ecc.ecc. beh tutto l'insieme di questi fattori non mi lascia tranquillo. Poi non scordiamoci che l'ue mica può salvare tutti e non vorrei si ripettesse un caso lemahn br. dove dopo aver salvato cani e porci una l'hanno fatta fallire.Andy

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  4. Andy parti sempre dal presupposto che non possono far fallire uno degli stati costituenti. Hanno bisogno di tutto tranne che di un brutto cigno nero. Comunque riaffronteremo la situazione italiana a breve.

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  5. di un brutto cigno nero. Ce n'è già uno.......il patacca !! ehehheheheehhehehehehehehheheheheh

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  6. L'Italia è stata attaccata duramente, prima con le banche e, guarda caso, le banche italiane, sono risultate tra le piu' solide d'Europa.
    Poi, aumentando, artificiosamente, gli interessi dei Bpt.
    Certamente abbiamo dei problemi, ma se i partiti cominciano e collaborare e la smettono di fare gli interessi di partito anzichè quelli dell'Italia, tutti insieme ce la faremo.

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  7. ...peccato che i partiti sono messi li da 20 anni per non collaborare ed asservire a questo o quel tornaconto di terzi.

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  8. "Italia attaccata duramente"

    Domanda: se un'azienda è sull'orlo del fallimento, tu vai a prestare i soldi??? Penso di no.

    Perchè dunque gli investitori esteri dovrebbero investire nell'Italia???

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