giovedì, giugno 09, 2011

Spagna, un'altra pedina della crisi

Buongiorno BLog's People!
Abbiamo affrontato il discorso Grecia (e continuiamo a seguirlo), abbiamo tirato le orecchie agli "spocchiosi" inglesi che dirottano le attenzioni verso i problemi ellenici per mascherare tutti i casini che nascono e crescono all'ombra della corona.
Ma non finisce qui!, come era solito dire il grande Corrado..... La Corrida di Corrado.... la Corrida.... la Spagna.... Olè!
Lo so, non diremo niente di nuovo. Che la Spagna non navighi in belle acque sono da tempo che lo sappiamo... se viene inserita nell'acronimo PIGS un motivo ci sarà, o no?
La Spagna è suddivisa, dal 1978, in 17 regioni autonome (comunidades autónomas) che sono ulteriormente suddivise in 50 province.  Le  17 Comunità Autonome sono: AndalusiaAragonaAsturieBaleariCanarieCantabria,Castiglia-La ManciaCastiglia e LeónCatalognaComunità Valenciana,EstremaduraGaliziaLa RiojaMadridMurciaNavarra e Paesi Baschi.
Vi sono inoltre due città autonome: Ceuta e Melilla (designate ufficialmente come Plazas de Soberanía en el Norte de África).
Le Comunità Autonome, aventi – nei limiti costituzionali – ampie libertà - nascono dalla necessità di riconoscere la presenza di popoli con culture diverse.
E alcune Comunità Autonome hanno grossissimi problemi è stanno andando in bancarotta. Prendiamone due.
In Castiglia-La Mancia non ci sono i soldi per pagare 70.000 dipendenti della Junta de Comunidades, perchè la situazione è di fallimento totale, avendo la Comunità Autonoma di Castiglia- La Mancia circa 2 miliardi di euro di fatture impagate ai fornitori e debiti per oltre 7 miliardi di euro
After the power change in the Castilla-la Mancha community, the new People’s Party governorship effectively declares it bankrupt, with 2 billion EU unpaid service bills and 7 billion EU in debt. (fonte Topusnewstoday)
Dopo la Castiglia-La Mancia parliamo della Catalogna.
La Catalogna, la regione di Barcellona, che vale un quinto del PIL Spagnolo, ha presentato la settimana scorsa un budget nel quale stima di chiudere il 2011 con un deficit di 5,4 miliardi di euro, pari al 2,66% del suo Pil: più del doppio rispetto al tetto dell'1,3% concordato dalle regioni con l'Esecutivo di Madrid. Un deficit fuori controllo nonostante la Generalitat abbia deciso di aprire gli ospedali ai privati e di limitare l'assistenza sanitaria; di ridurre gli aiuti alle aree in difficoltà; di tagliare del 75% i sussidi alle famiglie con figli. E Moody's è preoccupata...
A metà maggio anche Standard & Poor's era intervenuta sulla Catalogna abbassando di un livello (da A+ ad A) il giudizio sul debito della regione puntando il dito sul suo valore assoluto che nel 2010 ha raggiunto il 16,2% del Pil e l'incapacità di risanare i conti con un deficit che l'anno scorso era arrivato il 3,86% del Pil. (fonte ilsole24ore)
Quindi, come vediamo, ancora Standard & Poor's e Moody's sempre pronte a tagliare i rating agli altri ma senza toccare i paesi anglosassoni. Sempre nello stesso articolo si legge:
Come in Catalogna in almeno altre dieci regioni della Spagna gli squilibri finanziari sono diventati difficili da sostenere. Le 17 autonomie locali hanno chiuso con un pesante rosso anche il primo trimestre del 2011 per un totale di 5 miliardi di euro, con una media dello 0,46% del Pil che proiettata sull'anno porterebbe il totale a sfiorare il 2% del Pil. Mentre il Governo di Madrid è riuscito nella prima parte del 2011 a dimezzare il saldo negativo portandolo allo 0,22%. 
Vi saluto con una "curiosità" che, però, dovrà farvi riflettere.


.....Mugardos, una cittadina galiziana sulla costa nord della Spagna, quasi 6mila anime, ha pensato che, per rilanciare un'economia locale un po' troppo poco dinamica, la soluzione per uscire dal tunnel fosse quella di guardarsi indietro. Altro che euro: da quelle parti è stata resuscitata la cara, «vecchia» peseta. Oltre 60 esercizi commerciali hanno deciso di tornare ad accettare la vecchia valuta - oltre all'euro, naturalmente - invitando così tutti coloro che avessero ancora a disposizione le vecchie banconote, dismesse nove anni fa e sostituite dalla moneta unica europea, a tirarle fuori dal cassetto e spenderle. Come dire: in questa fase di crisi non c'è da fare gli schizzinosi, accettiamo tutto, non vi preoccupate. (fonte ilsole24ore)
Con affetto, il vostro adorabile Promotore di Quartiere! 

1 commento:

  1. un pò di lirette ne ho ancora ,se lo fanno anche in Italia riesco a smerciarle !! Doooooooooooooooooooc sei sempre impegnato ??

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