Buongiorno BLog's People!
Inizio il post riprendendo una parte del commento del nostro neo-pensionato preferito:
Vado a vedere se trovo qualcosa contro il vomito,sono anche solo stasera ,la dolce metà è a fare il servizio notturno,sic !!!!
Il commento era riferito alla Finanziaria 2011 che non aumenta le tasse degli italiani (ohhhh di stupore, applauso e ola, please) ma che aumenta le imposte in maniera estremamente democratica e civile: tutti pagano uguale.
Nell'indignazione generale forse è sfuggita, ai più, una chicca che è stata nascosta in mezzo alla finanziaria.
Partiamo da lontano.....
A metà degli anni ottanta Silvio Berlusconi acquisisce quote sempre più consistenti della Mondadori, rimanendo tuttavia un socio di minoranza. Nel 1987 muore Mario Formenton (marito di Cristina Mondadori), presidente della Mondadori e gestore della stessa per conto della famiglia Mondadori dopo la morte di Arnoldo Mondadori (1971), si apre così un periodo di contrasti per la successione nella gestione della azienda di famiglia. Nel 1988 Silvio Berlusconi acquista le azioni di Leonardo Mondadori e dichiara che da quel momento in poi prenderà un ruolo di primo piano nella gestione della società editoriale. Con l'acquisto delle azioni di Leonardo Mondadori ora la Arnoldo Mondadori Editore è in mano a tre soggetti, la Fininvest di Silvio Berlusconi, la CIR di Carlo De Benedetti e la famiglia Formenton. Carlo De Benedetti, che era stato socio e amico di Mario Formenton, nel frattempo aveva convinto la famiglia Formenton, non interessata alla gestione della Mondadori, a stipulare un contratto per la vendita delle azioni dell'azienda in loro possesso che prevedeva il passaggio di tali quote alla CIR entro il 30 gennaio 1991.Nel novembre 1989 la famiglia Formenton cambia radicalmente idea e si schiera dalla parte di Berlusconi, consentendo al magnate della Fininvest di insediarsi come nuovo presidente della compagnia il 25 gennaio 1990; De Benedetti protesta, forte dell'accordo scritto stabilito pochi mesi prima con i Formenton, ma i vari schieramenti non trovano un accordo soddisfacente per tutti e decidono quindi unanimemente e di comune accordo di ricorrere ad un lodo arbitrale per stabilire se il contratto Formenton - De Benedetti dovesse avere corso o se i Formenton potessero vendere le proprie quote alla Fininvest.
Nasce, così. il famigerato Lodo Mondadori.
Dal 20 gennaio del 1990 si scatena tutta una serie di sentenze, contro-sentenze, appelli, contro-appelli, ricorsi e via discorrendo fino ad arrivare alla causa civile presso il tribunale di Milano (2009)
Non riguarda direttamente la corruzione e le tangenti, bensì il danno economico derivante dal fatto che il lodo è stato da esse viziato: è dunque logica conseguenza della condanna in cassazione del 2007. Il 3 ottobre 2009 viene emessa la sentenza di primo grado: la Fininvest di Berlusconi deve risarcire 749,9 milioni di euro alla CIR di De Benedetti per danno patrimoniale da «perdita di possibilità». «Grazie alla sentenza ingiusta resa dalla Corte d'Appello di Roma, la Fininvest poté trattare con la CIR da posizioni di forza».Diciamo che questa è, a grandi linee, la vicenda che, se volete, potete trovare in "esteso" sul sito di wikipedia.
Ma veniamo all'attualità.....
Nascosto nelle pieghe della manovra, un comma che sospende le maximulte. Sospesa in appello l'esecuzione delle condanne civile che superano i 10 milioni di euro e stop in Cassazione per quelle che vanno oltre 20 milioni di euro in cambio di "idonea cauzione": con questo “stratagemma” inserito nella manovra si cerca di salvare il Cavaliere dalla sentenza sul “Lodo Mondadori”.
Dopo alcuni pezzi del processo breve comparsi nella bozza della finanziaria e poi scomparsi nel testo licenziato dal Cdm, il governo ci riprova. E lo fa infilando nel documento della manovra una norma che salva il Cavaliere e la Fininvest dal salasso economico derivato dalla possibile condanna in appello (prevista il 9 luglio) per il lodo Mondadori. Tradotto in cifre: 750 milioni da versare alla Cir di Carlo De Benedetti. In sostanza aggiungendo un comma all’articolo 283 e modificando, in parte, l’articolo 373, si sospende l’esecutività del risarcimento quando la cifra supera i 20 milioni. Sospensione rimandata alla decisione finale della Cassazione. (fonte)
(Teleborsa) - Roma, 5 lug - Non si è fatto attendere l'effetto della norma "salva-Berlusconi" sui titoli CIR.
La compagnia sta cedendo a Piazza Affari oltre tre punti percentuali a 1,694 euro, in scia all'inserimento nella Manovra finanziaria di un provvedimento che sospende una sentenza su un risarcimento civile se la condanna supera un certo importo e se la parte che deve pagare ha prestato idonea cauzione.
Il pensiero è andato immediatamente al celebre Lodo Mondadori, con il quale la Fininvest avrebbe dovuto risarcire alla CIR di De Benedetti un importo di 750 milioni di euro. Tra l'altro, la sentenza d'Appello per il Lodo era attesa proprio per la fine di questa settimana.
Secondo gli esperti di legge mancherebbe il requisito dell'urgenza affinché la norma sia inserita nell'ambito della Manovra. Un elemento che però non convince gli investitori, al momento orientati sul tasto "sell" per quanto riguarda CIR. (fonte)
La compagnia sta cedendo a Piazza Affari oltre tre punti percentuali a 1,694 euro, in scia all'inserimento nella Manovra finanziaria di un provvedimento che sospende una sentenza su un risarcimento civile se la condanna supera un certo importo e se la parte che deve pagare ha prestato idonea cauzione.
Il pensiero è andato immediatamente al celebre Lodo Mondadori, con il quale la Fininvest avrebbe dovuto risarcire alla CIR di De Benedetti un importo di 750 milioni di euro. Tra l'altro, la sentenza d'Appello per il Lodo era attesa proprio per la fine di questa settimana.
Secondo gli esperti di legge mancherebbe il requisito dell'urgenza affinché la norma sia inserita nell'ambito della Manovra. Un elemento che però non convince gli investitori, al momento orientati sul tasto "sell" per quanto riguarda CIR. (fonte)
Il testo definitivo della manovra, «Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria», è stato trasmesso al Quirinale. Non senza punti controversi e relative polemiche. Primo tra tutti, il capitolo sulle «norme risarcimenti», che potrebbe interessare direttamente la sentenza sul Lodo Mondadori e provocare la sospensione del pagamento dei 750 milioni di euro dovuti dalla Fininvest alla Cir di Carlo De Benedetti.Nelle pieghe della manovra compare un’altra norma ad personam per il presidente del Consiglio e le sue aziende:l’ultimo comma dell’articolo 37 in cui viene infatti deciso lo stop in appello all’esecuzione delle condanne civili che superino i dieci milioni di euro e stop in Cassazione per quelle che vanno oltre i 20 milioni, in cambio di una idonea cauzione. Due modifiche al codice di procedura civile che potrebbero influire anche sull’attesa sentenza d’appello del tribunale civile per il Lodo Mondadori, prevista per la fine di questa settimana. Fininvest in primo grado era stata condannata a risarcire con 750 milioni di euro la Cir di Carlo De Benedetti, presidente del Gruppo Editoriale L’Espresso (fonte).
Qui, cari amici, non è una questione politica...qui è una questione di civiltà. Con questa Finanziaria, se serviva, abbiamo dimostrato al Mondo di essere una vera e propria Repubblica delle Banane.
E, soprattutto, non è più una questione di bolli sul deposito titoli......
Con affetto, il vostro adorabile Promotore di Quartiere!
si Doc,l'avevo vista ma mi bruciava più la faccenda del deposito titoli ! E poi non ho più azioni Cir o Cofide se non avrei dovuto ,oltre che per il vomito,prender qualcosa per la ...cag....la !! ehehehheheheheeheh
RispondiEliminaSoprattutto per la cacarella....devi essere bello pulito quando si presentano e ti chiedono se gentilmente puoi metterti a 90°.... non vorrai sporcarli tutti?
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