Le nuove Frontiere del gestito

Buongiorno BLog's People!

Ritorniamo a parlare di "gestito", un argomento che, per ovvi motivi, mi interessa e che, ultimamente, è stato un po' tralasciato nel Blog.

Nel lontano 2001 Jim O'Neill coniava, per Goldman, l'acronimo di BRIC che racchiudeva le quattro economie "emergenti" che avrebbero avuto un ruolo di primissimo piano nella storia economico-finanziaria del futuro: Brasile, Russia, India e Cina. Le sue "previsioni" sono state esatte.

Nel 2005 lo stesso Jim O'Neill, sempre per Goldman, parlò, per la prima volta di Next Eleven, o Next 11 o N-11, riferendosi agli 11 paesi che venivano subito dietro ai BRIC: Bangladesh, Egitto, Indonesia, Iran, Messico, Nigeria, Pakistan, Filippine, Corea del Sud, Turchia e Vietnam.

Stiamo parlando, se ancora non vi è chiaro, dell'evoluzione del mondo economico. Paesi Emergenti che emergono e nuovi paesi che divengono emergenti. Per meglio chiarire il concetto vi propongo un estratto di un interessante articolo apparso su La Stampa il 27 giugno 2011:

Mercati Sviluppati. Sono quelli con l’accesso semplice e che sono più aperti agli investimenti esteri. E di solito c’è un alto grado di solidità. Vi appartengono: Canada e Usa nelle Americhe; Australia, Hong Kong, Giappone, Nuova Zelanda, Singapore in Asia-Pacifico; Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Irlanda, Italia, Olanda, Norvegia, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera, Gran Bretagna in Europa; Israele in Medio Oriente.

Mercati Emergenti. Generalmente mostrano una minore accessibilità rispetto alle piazze sviluppate, ma presentano un certo livello di apertura. Vi appartengono: Brasile, Cile, Messico, Perù nelle Americhe; Cina, India, Indonesia, Malesia, Filippine, Sud Corea, Taiwan, Thailandia in Asia-Pacifico; Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Russia, Turchia in Europa; Egitto, Marocco, Sud Africa in Africa.

Mercati di frontiera. Sono molto meno accessibili agli investitori esteri, presentano notevoli limitazioni sotto l’aspetto delle regolamentazioni e dell’operatività e offrono uno scenario d’investimenti più contenuto. Tendono a essere assai meno solidi e sono ai primi gradini dello sviluppo. Vi appartengono: Argentina e Colombia nelle Americhe; Pakistan e Sri Lanka in Asia-Pacifico; Bulgaria, Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Romania, Slovacchia, Slovenia in Europa; Bahrein, Giordania, Kuwait, Oman, Qatar, Emirati Arabi Uniti in Medio Oriente; Isole Mauritius in Africa. (fonte)

 Mercati  di Frontiera, è qui che si giocherà, con estrema probabilità, la sfida del futuro. E quando si parla di economie emergenti non si può non parlare di Mark Mobius e di Templeton. 

Il comparto è: Templeton Frontier Markets N EUR-H1 Acc (LU0390138195), non è un fondo eccezionale o con numeri stratosferici. E' una scommessa.

La filosofia d'investimento è la seguente:

Il Fondo si prefigge di raggiungere l'apprezzamento del capitale di lungo periodo, investendo principalmente in titoli azionari trasferibili di aziende con sede e/o che hanno le loro principali attività di business nei mercati di frontiera in tutto lo spettro di capitalizzazione di mercato. 

Sto parlando della versione "hedged" del comparto. La data di lancio è il 14 ottobre 2008, quindi "compirà" i 3 anni fra qualche mese. Ad un anno da un rendimento del 7,50% con una deviazione standard di oltre 11 punti.

I principali titoli in portafoglio sono: 

KAZMUNAIGAS EXPLORATION PRODUCTION	6.3
ORASCOM TELECOM HOLDING SAE	5.5
DRAGON OIL PLC	2.5
UNITED BANK FOR AFRICA PLC	2.5
BRD-GROUPE SOCIETE GENERALE	2.3

Il comparto non ha "stellette" Morningstar e un misero 2/10 di ranking Advice.

Il grafico del fondo....

fonte Morningstar

Mi fermo qua. Per il momento è assolutamente inutile aggiungere altre parole. Ricordatevi solo che è un fondo azionario che investe in economie emergenti, questo implica che ci siano delle buone probabilità di forti oscillazioni del prezzo, che i rendimenti non sono garantiti e che il passato è passato.....

Con affetto, il vostro adorabile Promotore di Quartiere!