giovedì, aprile 28, 2011

Lo Zio d'America non è più ricco come prima

Buongiorno BLog's People!
Alex, ieri, ha fatto un post sul cross eurodollaro di lungo termine usando termini "forti" come cancellazione del debito pubblico e default.
Ovviamente siamo nel campo della "fanta-economia", ossia in quel ventaglio di ipotesi che non potranno mai essere dimostrate in quanto irrealizzabili. 
E' impensabile che, una mattina, in America si sveglino e dichiarino lo stato d'insolvenza, rimane, però, il fatto che la "problematica" esiste e che gli USA debbano trovare una via d'uscita, una "way out" che non sconvolga il mondo.
Partiamo da qualche "dato". Nel lontano 2000 il debito pubblico USA era di circa 3.180 miliardi di dollari; il debito "pro-capite" era di 11.358 dollari e il rapporto Debito Pubblico/PIL era del 33,4%.
Nel 2010 il debito pubblico era di 8.313 miliardi di dollari; il debito "pro-capite" di 27.011 dollari e il rapporto debito pubblico/PIL del 57,6%.
E nel 2011?
Debito pubblico: 9.845 miliardi di dollari.
Debito "pro-capite": 31.705 dollari.
Rapporto debito pubblico/PIL: 65,8%.
Se vediamo le "proiezioni" sul 2012.... debito pubblico oltre 11 miliardi di dollari; pro-capite oltre i 36 mila dollari e rapporto debito pubblico/PIL oltre il 73%.
Non sono dati "miei" ma ricavati da QUI.
I freddi numeri non rendono l'idea come un grafico....


Bernanke ieri ha detto, onestamente, che i tassi rimarranno bassi ancora per molto; che il dollaro rimarrà debole come conseguenza delle scelte di politica economica.
Avere una valuta "debole" è sempre stato un "escamotage" importante e "storico". 

Un certo Roosevelt con l'Emergency Bank Relief Act (marzo 1933) e il Gold Reserve Act (gennaio 1934), proibì la circolazione e il possesso privato, a scopo di circolazione, di monete d'oro degli Stati Uniti, con l'eccezione per le monete da collezione. Questa legge dichiarò che le monete d'oro non avevano più corso legale negli Stati Uniti e la gente dovette convertire le proprie monete d'oro in altre forme di valuta. Questa legge portò gli Stati Uniti d'America fuori dal cosiddetto gold standard e inoltre implicò anche la fine della regola per cui la valuta cartacea degli Stati Uniti poteva essere scambiata con oro in tutte le banche della nazione.

Il 15 agosto del 1971 il presidente Richard Nixon annunciò che nemmeno i dollari degli stranieri erano più convertibili in oro. La soppressione della convertibilità totale del dollaro in oro è per alcuni una dichiarazione implicita di bancarotta.

E' ovvio che non avendo più legami con l'oro oggi una svalutazione del dollaro dovrà passare per altre strade. Il continuo stampare miliardi di moneta è, sicuramente, una di queste.
In fondo se vogliono aiutare la loro economia, gli USA, devono avere una moneta competitiva al massimo (per incentivare le esportazioni e, quindi, la produzione). 
In questo loro percorso sono aiutati dalla scarsa lungimiranza delle scelte operate nel Vecchio Continente.
Oggi come oggi non  c'è niente di "strano" nel supporre un cambio euro/dollaro intorno a 2.
Con affetto, il vostro adorabile Promotore di Quartiere!

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