RenRen, il clone di Facebook si quota per primo!

Come se "Sprada" si quotasse prima di Prada....e a Piazzaffari...non a Shanghai!!!! Ieri stavo leggendo le news sulle nuove IPO, ossia le nuove quotazioni in Borsa a NY, e ho visto la quotazione di RenRen.



Dopo analizzerò dettagli di questa società. Ma la prima cosa che mi è venuta in mente è stata: cavolo, un clone di Facebook, si quota prima dell'originale!! E pure al NYSE!!. Prima di entrare in valutazioni tecnico operative, la cosa che mi ha fatto riflettere è la lentezza dei players del web 2.0, del social networking insomma , a ricorrere alla quotazione. Questo a mio parere succede per diverse motivazioni. In primo luogo in USA c'è un mercato serio del venture capital, e in particolare nel settore tech. Nella silicon valley i ventures capitalists riescono a trovare denaro per le nuove start up e per società tech grosse ma non quotate molto facilmente e spesso a condizioni migliori del mercato dei capitali. Le motivazioni sono svariate: la stretta relazione con le Università tecnologiche (Stanford in primis, ma anche Harvard), e soprattutto la mentalità americana di cercare sempre nuove sfide ed innovazioni soprattutto in campo tech.  Inoltre se i big del settore non si quotano è perchè pensano sicuramente che ancora margini di crescita "stellare" ci sono. Solitamente, come già scrissi, ci si quota quando il ciclo del prodotto sta si in tendenza positiva ma quando si è stabilizzato. Siamo alle solite, se cresco del 1500% annuo, e ho capitale per investire, perchè quotarmi? Inoltre, e qui andiamo sul sottile, negli ultimi anni il feeling tra le banche d'affari e il tech si è leggermente inclinato. Dopo la sbornia del 2000 e i danno incalcolabili della bolla internet, le banche d'affari guardano con riluttanza al settore e ora, accade paradossalmente il contrario. Analizzando la trimestrale di Google, in questo mio articolo, ne avevo già parlato. Le società tech si sono un pò stufate di dover fare bilanci trimestrali e guardare al naso e non a cento metri....Le banche d'affari vogliono risultati sporchi maledetti e subito. Quindi il mercato viene visto con paura, quando ovviamente riesci a fare funding in maniera alternativa. Larry Page, CEO e fondatore di Google, durante la relazione agli analisti stava per addormentarsi. Ma nella settimana successiva il titolo è sceso bello pesante. Non che al management freghi molto, ma avere la propria azienda nei top losers, non sempre fa piacere e non è una bella immagine di marketing. Quindi si spiega la riluttanza a quotarsi ed entrare nel circolo vizioso dei risultati trimestrali e delle follie del mercato del tipo hai 60 bil di cash e non debiti quindi non sei efficiente...Bene fatta questa riflessione a voce alta andiamo ad analizzare la nostra RenRen.

Come già detto è un social network cinese, molto simile a Facebook, che opera solo in Cina continentale visto che Twitter e Facebook sono sostanzialmente bannati dalla censura cinese. Quindi un social network deve essere locale e conoscere abitudini e regole particolari del mercato cinese. Renren fa parte del gruppo Oak Pacific Interactive che è anche la proprietaria di Nuomi, una sorta di clone di Groupon, che offre buoni sconto e offerte on line. La societa Renren ha 117 milioni di utenti registrati e nell'ultimo anno ha fatturato circa 77 milioni di dollari, perdendo 61 milioni. Cosa frequente nelle aziende in fase embrionale. Si quoterà al NYSE, il New York Stock Exchange, con il simbolo "RENN", cercando di raccogliere circa 573 milioni di dollari sul mercato. Sara' quotata come ADS (american depositary shares) e si prevede un prezzo di debutto fra i 9$ e gli 11$. Le banche che curano l'offerta sono Morgan Stanley, Deutsche Bank e Credit Suisse. E' molto difficile fare valutazioni sul settore social in cina, ci sono circa 100 diversi social network e sono tutti in attesa di vedere come finirà il braccio di ferro tra governo cinese e Facebook e Twitter. Qualora si scenderà a patti molti dei social cinesi spariranno fagocitati dai big che entreranno sul mercato. Insomma sarà un termomentro per valutare interessi e soprattutto multipli di bilancio che mercato saprà accogliere ed accettare. Non mi stupirei che se scambierà a lungo a P/E 200, qualche americano coglierà l'occasione di prendersi quei 50 miliardi di dollari che per ora sono virtuali....vero Zuck?