martedì, ottobre 31, 2006

SP500...usiamo ancora i tagli.

Continuiamo con l'analisi dei supporti e delle resistenze attraverso le relazioni geometriche estrapolate sul weekly (vedere post 16/10) e l'aggiunta di ulteriori canalizzazioni sul daily. Che ci dovesse essere una pausa era nell'aria, e questo vale per tutti gli indici internazionali, adesso è da stabilire il grado di essa. Lo SP500 è tra due tagli settimanali (verdi) e nella parte alta delle canalizzazioni rosse, potrebbe rimanerci impigliato per qualche giorno, dubito che corregga a "piombo" anzi, il superamento del massimo di oggi preluderebbe a nuovi test al rialzo. E' da dire che l'essere sull'estremo superiore dei canali weekly imporrebbe quantomeno un bel pullback, ma siamo in un sentiment talmente "euforico" (vedi post precedente) che qualunque cosa "normale" può risultare fine a se stessa. Vedremo se è vera domanda o arteficio pre-elettorale americano, lo vedremo dalla tipologia di correzione che prima o poi (mi verrebbe da dire "se Dio vuole") dovrà esserci, ma fino ad allora nessun dubbio: siamo in un trend rialzista.

sabato, ottobre 28, 2006

DowJones alla griglia

Se vi ricordate lo studio DowPerpetuo dovreste anche ricordare che l'ipotesi di fondo era di essere su di un'onda 5 per la quale il superamento del massimo storico e l'attuale Dow in new high ground è scontato. Naturalmente dopo le onde 5 ci sono sonore correzioni, ma Elliott è una teoria poco incline a previsioni temporali ergo tale rialzo per essa potrebbe finire domani (nuovo massimo storico marcato, fine dei lavori) come fra 2 anni. Sempre se tale scenario è attinente alle mosse dell'indice (per ora lo è stato, da ben 3 anni ipotizzava un nuovo max storico) andiamo a vedere con l'ausilio delle canalizzazioni possibili target o comunque aree di supporto/resistenza della struttura principale. In figura c'è il consueto DowJones di lunghissimo periodo e i tagli generati a partire dal crash del 29 e dagli anni seguenti, a fine corsa sulla chart ho segnato con dei pallini verdi e rossi il luogo del passaggio dei canali indicativamente da adesso a tutto il 2007. Ho poi riportato quella specie di semaforo a sinistra coi livelli di prezzo rispettivi, dove ai valori indicati concedete una generosa forchetta di +/- 500 punti. Dunque per la posizione attuale al rialzo avremmo teoricamente praterie fino a 16500, in caso di storno i 10000 dovrebbero essere un ottimo supporto. Per gli amanti delle cose "sensazionali" il canale più alto quota 28000 punti, il più basso 3000. Questo è ciò che offre la griglia di lunghissimo termine, ovviamente vanno considerati tanti altri fattori sugli orizzonti temporali inferiori.

giovedì, ottobre 26, 2006

Occhio all'euforia...

Che siamo in un trend al rialzo lo vede anche un bambino, che non ci siano segnali di debolezza pure, che questa "pietanza" si condisce male con gli inequivocabili segnali di rallentamento dell'economia mondiale pure anche questo, in genere ci si aspetta un anticipo dai mercati e non un ritardo. Allora cosa pensare? I mercati hanno ragione? Ovvero anticipano inversioni rosee sul fronte macroeconomico? Tutto può essere. Sta di fatto però che l'ascensione parabolica che sta avvenendo e che ho sintetizzato in figura con una "curva mediana" a partire dai minimi ultimi evoca il cosiddetto fenomeno del Buying climax, ovvero una corsa sfrenata all'acquisto, si compra sul momentum, su ogni break possibile, su ogni parvenza di minimo e così via. Premesso che non è possibile dire quando finirà (e dunque ben vengano operazioni long) c'è da dire che nessun mercato può permettersi ciò anzi, questa figura prelude a sonore correzioni (o forse dopo 3 anni di bull dovremmo chiamarla inversione...). E' stato analizzato che il Buying Climax è spesso opera del grande pubblico, o meglio, gli si confeziona l'idea che siamo di fronte a meravigliose praterie rialziste, in genere quando è il grande pubblico ad entrare nel mercato i giochi sono già fatti. Oppure tale rialzo è figlio della speculazione intorno alle elezioni americane, dunque fasullo lo stesso in quanto vuol dire che il mercato necessita di essere "drogato" per continuare la corsa cioè da solo non ce la fa più. Non c'è dubbio come ho detto all'inizio che il trend sia rialzista e che siano più che plausibili operazioni in linea con esso...ma non crediate che questo sia il Paese del Bengodi.

martedì, ottobre 24, 2006

SP500...where we are...

Riprendo i tagli creati sul settimanale e postati qualche giorno fa e scendo sul daily per una maggior precisione inserendo pure una canalizzazione di breve termine. Un'immagine vale più di mille parole, siamo al top della nostra griglia guida, naturalmente sono possibili varie sbavature e dunque lungi dal sentenziare che ieri è stato tracciato un massimo, però diciamo che gli ingredienti per sgonfiare un pò di overbought ci sono tutti. Sotto elezioni americane secondo me grossi ritracciamenti sono difficili, chi ha messo Giorgino dentro la stanza ovale deve ora presentare all'americano medio (...mediocre?) un mondo che va avanti all'inseguimento dell' american dream... mondo che ha già dato segni di debolezza nel settore immobiliare, nella produzione industriale e nel pazzesco deficit commerciale e debito pubblico che continuano a salire. Ma si sa, chi ha le mani in pasta vuole spremere il limone fino all'ultima goccia e lasciare le bucce aspre a tutti gli altri. Una cosa è inquietante, nonostante vari rallentamenti in settori clou già in atto, le borse, che in genere scontano prima..., continuano a salire, o viviamo in un paradiso di cui ancora fatichiamo ad accorgerci oppure qui si sta confezionando una polpettona avvelenata...e di che dimensioni!!!

lunedì, ottobre 23, 2006

Invito alla lettura

Vi invito a leggere i report gratuiti di questo sito interessante, a mio avviso, soprattutto per le considerazioni macroeconomiche e valutarie. www.centrofondi.it

venerdì, ottobre 20, 2006

EuroFX (cambio Euro-Dollaro)

Che i mercati obbediscano a leggi geometriche credo sia evidente, non credo assolutamente agli oroscopi di Gann o esoterismi vari, prendo atto che che i numeri di Fibonacci hanno attinenza col movimento dei mercati e che esistono geometrie nell'incedere degli stessi. La mia idea "teorico ingegneristica" è che il valore di un asset si muove con movimento "rumoroso" deterministico ma all'interno di "griglie" geometriche matematicamente lineari (una retta è un'equazione lineare, lo stesso non si può dire della serie dei prezzi che invece è una particolare realizzazione di variabile aleatoria facente parte di un processo stocastico con varie proprietà). Rifuggo da cabale varie e coefficienti esoterici, semplicemente basta il potere dell'occhio umano ed una dose di pazienza e passione. Un "taglio" è per me ciò che passa da almeno due punti e che spiccato da altri pivot individua "assonanze" geometriche. Ecco come appare il cambio Euro-Dollaro inteso come future EuroFx su scala Weekly. Niente di magico, solo una griglia dove attendersi possibili swing o importanti breakout, nonchè obiettivi da raggiungere. Spero possa esservi utile.

giovedì, ottobre 19, 2006

Declassamento.

Fich e S&P declassano l'Italia, è ovvio che sia così in un paese che da 10 anni perde fette di mercato internazionale. Al tempo del precedente esecutivo, in una trasmissione televisiva (Ballarò) Gianfranco Fini alla possibilità di un declassamento di Fitch rispose che non conosceva Fitch e si domandò se fosse un'agenzia di rating "comunista". In realtà è tra le tre più importanti rating agency del mondo... Oggi Prodi replica prontamente che il declassamento se lo aspettava ed è figlio dei 5 anni di SanSilvio...orecchie da mercante pure queste in quanto S&P e Fitch declassano l'Italia in virtù della finanziaria appena presentata. Siamo passati da 5 anni di finanziarie "elettorali" del centrodestra ad una finanziaria di "aumento delle entrate" da parte del centrosinistra quando il problema dell'Italia sono le spese e l'ammodernamento del sistema: in Inghilterra si apre un'attività in 7 ore, qua in 7 mesi e dopo altri 7 vai fallito con un sacco di debiti. E poi questa storia dei sacrifici degli Italiani (alias tasse), quando non avremo più un soldo perchè il nostro sistema economico collasserà quante tasse pagheremo? Se non guadagneremo un piffero pagheremo una aliquota di un piffero...che fa "meno di un piffero"! E dopo che finanziarie faranno? Vari personggi seri indicano il "pericolo Argentina" per il nostro paese....forse sarebbe il male minore, almeno poi facendo piazza pulita di tutti questi ciarlatani avremmo quantomeno la possibilità di ripartire, tutta da giocare ovviamente ma almeno una speranza...

Comportamento nella norma.

Per ora le linee tracciate creano una griglia affidabile di supporti resistenze. Nelle ultime due giornate abbiamo avuto nell'ordine una barra doji ed un key reversal con apertura in gap, fenomeni normalissimi in aree "calde" sia di supporto che di resistenza e le nostre sono aree estrapolate sul weekly dunque "robuste". Nonostante graficamente il trend sia intatto, in queste "zone" parlare di Trend non è proprio corretto, il mercato sovente si prende pause e finisce in congestione, certo, chi ha una posizione overnight da tempo non ha da fare nulla salvo che settare bene i trailing, chi invece fa l'intraday semplicemente lasci perdere l'idea di fare operazioni col trend di lungo, perchè il trend è in pausa, ergo i mercati evidenziano buona volatilità in entrambe le direzioni (sempre nell'intraday) proprio perchè quella di fondo manca. Avrete notato che da un pò evito conteggi Elliottiani, il motivo è da ricercarsi nel fatto che sono possibili molti scenari, quand'è così il risultato è una paralisi decisionale...semplicemente evito Elliott in questi casi, non è di nessun aiuto.

mercoledì, ottobre 18, 2006

Recensione

Faccio una recensione per un gruppo di lavoro che si occupa di sistemi di trading professionali, sul sito ci sono varie cose che possono incuriosire. www.tradingget.com linkato anche in sezione apposita.

Entriamo nel dettaglio

A fianco c'è l'ingrandimento su scala daily del grafico con i tagli del post precedente (scala weekly). Ho inserito una canalizzazione sul trend attuale e dei punti di supporto/resistenza, per inciso ieri c'è stato un rimbalzo proprio sul precedente massimo della struttura che è salita. Come vedete i tagli "weekly" qui danno solo un idea di "area" indicativa ed è ovvio in quanto scendendo di time-frame in realtà si modifica l'asse dei tempi sfasando i punti dove i tagli sono stati spiccati ed inoltre si aggiunge "rumore di fondo" alla serie numerica (i prezzi). Dunque a livello weekly troviamo zone dove "aspettarsi" certi comportamenti, scendendo nel daily troviamo punti precisi di supporto/resistenza che in intraday si rivelano tutt'altro che inutili, perchè sul rimbalzo di ieri di possibilità operative ce ne sono state eccome.

lunedì, ottobre 16, 2006

S&P500 l'alter ego del Dow Jones.

Un pò di tagli sull'e-MiniS&P500 settimanale giusto per vedere in che acque siamo. Il canale rialzista primario è ovviamente intatto, le parallele interne sono state spiccate da punti di swing formatesi nell'incedere settimana dopo settimana. Indicano aree sensibili di supporto resistenza ed in questo momento ci troviamo nella parte superiore dell'intero canale in una fascia che ha già rappresentato zona resistenziale. Potremmo essere vicini ad una pausa.

domenica, ottobre 15, 2006

Italiani è tempo di fare il proprio dovere...

Nel 2099 saremo chiamati a nuove elezioni (anno più anno meno) e i futuri candidati, nuovi di zecca e finalmente gente giovane ci arringheranno a furor di popolo a seguito dei problemi del nostro amato bel paese. Siete pronti? Allora iniziate a familiarizzare coi candidati premier...come? Assomigliano troppo a quelli di oggi? Perchè per caso pensate che i problemi saranno tanto diversi ?!?!? Traduzione: pensate forse che uno dei due sia in grado di risolvere i problemi di oggi?!?!

venerdì, ottobre 13, 2006

Il Russell tenta il riallineamento...

Ormai sono settimane che pur sotto un trend rialzista evidenzio varie divergenze settoriali quale campanello di allarme. Bene, questa settimana dobbiamo registrare un tentativo di riallineamento, qui in figura il future sul Russell2000 che ha rotto le resistenze ed è uscito deciso da un'area di congestione con incerto trend rialzista, adesso non c'è che dire, l'attesa è per il test del massimo salvo complicazioni. Come più volte accennato una divergenza "non fa" un inversione ed ecco che dunque (pur non essendo ancora colmata) il segnale che abbiamo alla fine di questa ottava è di un irrobustimento del trend di fondo delle borse mondiali. Resta la divergenza di volumi e momentum ma entrambe in embrione ergo da verificare. Di qui a dire che durerà in eterno ovviamente ce ne passa, sta di fatto che il trend di lungo è long ed è tutt'ora intatto, nessun segnale sul prezzo, solo qualche rimasuglio degli spettri alias "divergenze". Vediamo se i "ghostbuster" con le corna (tori) li scacceranno definitivamente.

mercoledì, ottobre 11, 2006

Quanti siete? Un fiorino!!!

Sarà reintrodotta (a discrezione dei Comuni...) la gabella d'ingresso medioevale alias "tassa di soggiorno". Uno studio di una importante agenzia di rating ha prospettato, per l'Italia dei prossimi 10 anni, che le uniche cose che riusciremo "a vendere" saranno: le opere d'arte (inteso come turismo), la cucina, un pò di bel mare e qualche "fregatura" che corre dietro ad un pallone alias "pseudo-campione con scarpette chiodate". Bene, allora come prima intelligentissima mossa che facciamo? Tassiamo i turisti!!! Dalla serie "vogliamo a tutti i costi morire di fame". Anni fa la Sony acquisì la Ericson per entrare nel mercato della telefonia mobile, perchè un gigante come Sony non ha installato propri stabilimenti e proprie linee di produzione? Perchè per quanto avesse investito avrebbe patito costantemente un gap di 2 anni di obsolescenza rispetto alla tecnologia ed alla ricerca di Nokia. Morale della favola Sony ha comprato Ericson ed ha stretto patti con Nokia investendo in comune sul sistema operativo Symbian ad uso dei cosiddetti smartphone (telefoni intelligenti). E in Italia? In Italia non siamo capaci nemmeno di costruire un computer...e non voglio azzardarmi ad un notebook...nemmeno un cassone bianco da tavolo! Siamo completamente fuori da qualsiasi cosa di tecnologicamente competitivo, a parte scaricare le suonerie come deficienti...qualcuno si lamenta se siamo il paese più caro d'Europa per servizi di base (tipo Adsl)? E cosa vogliamo aspettarci di diverso...stiamo diventando un popolo di consumatori (compriamo tutto dagli altri) con un piccolo problema: se non vendiamo nulla a nessuno i soldi per consumare finiscono...ma che ci frega con le gabelle ci regaleranno sacchi di soldi tutti i turisti stranieri....eh si, al mondo sono tutti cretini, infatti anche come meta turistica ci ha sorpassato pure la Spagna...con tutto il rispetto per i toreri ma loro, le nostre opere d'arte ed il nostro paesaggio, se lo sognano la notte, però c'è sempre un però...anche dove potremmo essere ancora all'avanguardia (per merito della storia sia chiaro non dei politici degli ultimi 25 anni) riusciamo a mandare tutto a puttane.

martedì, ottobre 10, 2006

Dax Aeterna o solo Lux Aeterna?

Nessun trend è eterno, figuriamoci che noia, ma di qui a dire quando passa a miglior vita ce ne passa...
Indicatori e quant'altro caratterizzano il presente e non svelano alcun futuro, certo, se il presente assomiglia ad un preciso passato si possono fare congetture, si possono costruire ipotesi probabilistiche. E' risaputo che il momentum è la spinta di ogni mercato, è anche risaputo che un mercato può tranquillamente incedere più lentamente (perdendo momentum) ma continuare a salire per giorni, settimane o mesi in barba a qualsiasi indicatore. Spero sia chiaro il senso di quanto detto. Da settimane ho rilevato divergenze settoriali non da poco, formatesi da maggio ad ora, adesso sul Dax si va formando (non si è formata....) una divergenza di momentum. Più o meno parente di quella che nel 2003 caratterizzò l'inversione rialzista. Dunque abbiamo in pentola sui vari indici internazionali: divergenze settoriali, divergenze di momentum, divergenze di volume tra azioni che salgono e quelle che scendono. Ottimi ingredienti per una inversione...a patto che il cuoco la voglia davvero sfornare, manca il segnale tecnico (che al primo colpo sarà sicuramente falso). Diciamo che se uno ha un portafoglio azionario fa bene a tenerlo e a seguirlo in trailing stop, ma a dire di incrementare posizioni secondo me c'è da stare parecchio prudenti.

9 ottobre 1963 ore 22:39

43 anni fa morivano 2000 persone su quella che è nota come la "tragedia del Vajont". In molti non sanno nemmeno cosa è o pensano che sia stata una "normale" alluvione (è stato un crimine di Stato invece) e questo è profondamente sbagliato perchè un paese senza memoria storica non è degno di essere tale. E non è solo la storia di una nottata o di anni precedenti ad essa, ma purtroppo anche di lungaggini, insabbiature varie protratte vino ai giorni nostri...la solita storia degli interessi economici che non guardano in faccia a nessuno e quel nessuno siamo noi che invece di ribellarci facciamo finta che non sia successo o comunque prima o poi passerà. Ma non passa per quei luoghi ancora lì, io ci sono stato, ho toccato con mano la diga, ho visto coi miei occhi un mondo fermo a 40 anni fa, un silenzio inquietante una richiesta di giustizia mai pienamente concessa. 2000 persone se ne vanno in 30 secondi, intere famiglie, intere generazioni e lasciano un vuoto che a 43 anni di distanza è ancora lì, anche per chi non lo vuol vedere e non lo vuol capire. Io non ero nato al tempo della tragedia, ma è come se ci fossi morto, perchè una volta che lo visiti il Vajont ti entra dentro e non ti lascia mai più. La storia siamo noi...si, ma bisogna anche ricordarsela ed averne rispetto e magari studiarsela (e non solo nei libri "ufficiali") se proprio nessuno ce la racconta.

lunedì, ottobre 09, 2006

Arrivano gli indiani!!!

Ho da poco linkato qui a fianco nell'apposita sezione un blog interessante e schietto che invito a seguire: GeronimoScalper. E dato che lui mi ha contraccambiato con tanto di post dove vengo "raffigurato" quale surfista "elliottiano" io rispondo con un bel Geronimo storico capo indiano...anche lui era uno scalper...spero solo che il nuovo amico blogger faccia scalping su altre cose!!! Il buon Geronimo (il blogger non il parrucchiere...) mi invita poi ad una simpatica "querelle" dicendo: spesso i Surfisti non vanno d'accordo, e discutono sull'intensità dell'onda, ma come disse un convinto elliottiano : "Elliot non sbaglia mai , sbaglia l'analista nel non saperlo interpretare" e adesso che mi dici?
Ti dico questo: Il mercato non sbaglia mai, sbaglia il trader nel non saperlo interpretare qualunque cosa usi, da Elliott ai fondi di una tazzina di caffè!!!




domenica, ottobre 08, 2006

Dow in pensione? Ma fatemi il piacere...

Quello a fianco mi sembra il conteggio più appropriato attualmente. Le attese sono dunque o per un consolidamento (onda 4) o un normale proseguimento, lungi per ora da avere segnali di inversione di medio termine, credo che per quelli dovremo andare a cercare quando anche i nostri indici europei avranno superato i massimi di Maggio, nel Dax c'è ancora strada da fare. C'è da dire che il movimento dul Dax non è bello pimpante come questo sul Dow, potrebbe essere una conferma che siamo a fine corsa sugli orizzonti di medio-lungo. Quanto ancora? Potremmo giocare ai "nuovi max" e a finte inversioni anche fino a Natale, fra qualche giorno posterò il nuovo conteggio di medio-lungo e vedremo le possibili implicazioni (per inciso il conteggio "DowPerpetuo" è di lunghissimo termine dunque non è quello che andremo a toccare ma uno di grado inferiore che identifica il rialzo partito nel 2003). Un'anomalia potrebbe essere rappresentata dal fatto che lo S&P500 non è su max stosici e c'è chi sostiene che il Dow sia da mettere in pensione in quanto indice non pesato...io dissento da tale opinione, un'indice pesato è maggiormente manipolabile di uno pesato a capitalizzazione, basti pensare al nostro S&PMib40...muovi ENI e manipoli il future...su un indice non pesato devono essere tutti i titoli a tirare e questo mi sembra più in linea con l'idea di trend generale....sarà ma io credo che il Dow sia tutt'altro che da mettere in pensione.

venerdì, ottobre 06, 2006

Correliamo i continenti.

Ormai dovreste conoscere bene lo scenario di lungo termine da me elaborato che prelude ad un bel tonfo ovvero quello che chiamo DowPerpetuo. In figura ne riporto un pezzetto in basso a sinistra, le alternative sono le stilizzazioni blu (tonfo imminente) e rossa (rimandato di un pò di mesi). Secondo tale scenario i gradi superiori confluiscono in un fine ciclo a 5 ergo se è corretto, il problema non è stabilire se il crollo avverrà ma solo quando avverrà. Gli indici Europei (e pure lo S&P500) non sono su massimi storici come il Dow e questo pone un dilemma perchè ciò che sul Dow va contato come onda 5 sugli altri (Dax qui a fianco) è ipotizzabilissima una onda 1 che avrà la sua bella correzione ma che poi innescherà un forte mercato bull..altro che tonfi!
Tutto ciò si può raccordare sul Dow con la stilizzazione rossa ovvero non saremmo alla fine dei giochi ma solo su una prima tranche dell'ultimo "vagito rialzista" di lunghissimo termine. A vederli così sembrerebbe quest'ultima la costruzione più attinente ad entrambe i continenti ma...ma i nostri indici (e pure lo S&P500) non arrivano indietro al 1900 dunque non si può fare un corretto studio di lunghissimo termine ovvero la correlazione proposta è tutt'altro che scontata. Va detto poi un'altra cosa, Elliott studiò i mercati americani e soprattutto ilo DowJones, non tutti i mercati sono uguali, ok va bene per i bull ed i bear ma non è proprio scontato che la teoria delle onde sia una sorta di "bibbia" per tutti. Altra cosa: Ralph Nelson Elliott formulò la teoria nella prima metà del novecento, costruì un modello frattale di onde ma lui non ha mai avuto la possibilità di effettuare nessuno studio su così lunghi dati del DowJones, avrà sicuramente osservato i tracciati delle materie prime nei secoli addietro ma è anche vero che le commodities non hanno stesse caratteristiche di un finanziario. In sintesi questi conteggi di lunghissimo termine più che un territorio di applicazione della teoria sono un vero e proprio "territorio di ricerca" nell'ambito della stessa. Noi siamo i primi ad aver davanti "dal vivo" un ciclo a 5 onde di quasi un secolo...funzionerà Elliott a tali orizzonti? E' una domanda lecita che ci deve far riflettere e rifiutare "previsioni facili", dunque ribadisco che tutto è al massimo un gioco di probabilità, serio quanto si vuole ma non è "il futuro". Vi riporto sotto un grafico che ho trovato in rete, molto interessante, sotto certi aspetti coincide col mio DowPerpetuo anche se non ci sono segnate onde ma ipotesi di tipo "economico strutturale". Staremo a vedere.

giovedì, ottobre 05, 2006

Destra, Sinistra o Dritto? ...meglio il dietro front!

Non sono politicamente impegnato ne me ne frega di esserlo ma mi è passata per la testa una riflessione. L'attuale governo aumenterà la tassazione sul capital gain, ufficialmente per moralismo anti furbetti del quartierino, in realtà per pura raccolta di soldi. Primo perchè il problema non era le poche tasse (che tanto non avrebbero pagato) dei "furbetti" ma casomai costruire un sistema dove non possano esserci i "furbetti". Secondo perchè questo famigerato capital gain chi è che se lo intasca? Sono decenni che le statistiche dicono che il 90% dei traders (i famelici speculatori) rimette costantemente i propri soldi in borsa dunque di sicuro non sono quei quattro gatti che risolleveranno l'Italia. Alla fine chi è che pagherà veramente? I BOT ed i vari fondi azionari (quando va bene che chiudono in positivo...) ovvero? I piccoli risparmiatori. Già, perchè scordatevelo dalla testa che i "Grandi Traders" o "Grandi Investitori" mettano i loro soldi in quelle porcherie di risparmio gestito. Dunque il giro è semplice: il lavoro degli onesti produce redditi (ormai miseri) che vengono tassati, se Dio vuole che avanza qualcosa (alias risparmio) te lo vengono a rapinare a casa quelli del "risparmio gestito" (loro le commissioni gestionali le intascano subito...e quello non è capital gain!!!), dopodichè se capita (è raro) che il povero risparmiatore abbia a fine anno una piccola plusvalenza ecco che anche questa viene tassata, il tutto mentre i gestori dei fondi dopo aver già incamerato costi gestionali si sono pure presi i dividendi dei titoli che hanno nei "miracolosi" fondi (tutto si prendono). Questa è giustizia sociale? E quando parlo di sociale metto dentro tutti, da destra a sinistra. Io spero (e morirò cantando...) che un giorno NOI ITALIANI inizieremo a mandare ad amministrare il nostro Stato (che siamo noi) da chi cercherà di dividere ciò che ha davanti tra cose giuste e cose sbagliate nell'umano possibile e che la smetteremo di tenerci etti di prosciutto negli occhi e negli orecchi continuando a farci prendere per il c..o con le tradizioni di "destra" o di "sinistra"...pardon...con le minchiate di destra e sinistra.

La reale situazione economica valutaria in cui siamo.


L’amministrazione Bush non permetterà mai che il governo iraniano apra una borsa petrolifera iraniana basata sull’euro. Se ciò dovesse accadere centinaia di miliardi di dollari rifluirebbero negli Stati Uniti con l’effetto di schiacciare il biglietto verde e affondare l’economia. Ecco perchè Bush & Co, vogliono fare la guerra all’Iran. Si tratta puramente e semplicemente di difendere l’attuale sistema mondiale e la sua moneta di riserva: il dollaro.
L’accusa che l’Iran si stia preparando a sviluppare armi atomiche è un semplice pretesto. Secondo la NIE (National Intelligence Estimate) l’Iran avrà bisogno ancora di una decina d’anni per poter sviluppare qualche forma di armamento atomico. Il direttore della IAEA, Mohammed ElBaradei ha ripetuto continuamente che la propria agenzia di controllo non ha trovato “nessuna prova” che esista un programma nucleare militare.


Non esiste infatti nessun piano nucleare di armamenti, né tantomeno nessun armamento nucleare, in realtà sono i progetti economici iraniani che costituiscono una minaccia mortale per l’economia americana, e la minaccia non può essere ignorata lasciando che sia l’inesorabile funzionamento delle leggi del libero mercato a regolare le cose.

Fatto sta che l’America ha il monopolio sul mercato del petrolio. Il petrolio viene venduto esclusivamente in dollari presso le borse di New York (NYMEX) o di Londra (IPE), ambedue in mani americane. Questo comporta che le banche centrali mondiali sono costrette a mantenere grosse riserve di dollari anche con un biglietto verde appesantito da un debito di 8 mila miliardi di dollari e con l’amministrazione Bush che ha dichiarato di continuare nella sua politica di indebitamento rendendo permanenti i tagli alle tasse.

Il monopolio americano, come valuta mondiale di riserva, segue perfettamente lo schema piramidale di una catena di Sant’Antonio. Dal momento che le altre nazioni sono obbligate a comprare dollari per potersi approvvigionare di petrolio, gli USA possono continuare nella loro politica sfrenata di indebitamento senza pagare pegno. (Attualmente il dollaro rappresenta il 68% dell’ammontare complessivo delle riserve mondiali, contro il 51% di appena una decina di anni fa.) L’unica minaccia a questa strategia è la prospettiva di una concorrenza rappresentata da una terza borsa mondiale indipendente, che costringerebbe il già pericolante dollaro a confrontarsi faccia a faccia con una valuta di riserva più stabile (e senza grossi debiti) come l’euro. Questa situazione consentirebbe alle banche centrali di diversificare le loro riserve rimandando in America miliardi di dollari con l’effetto di provocare un devastante ciclo di iperinflazione.

Gli sforzi di mantenere lontano dai titoli di prima pagina l’apertura della borsa petrolifera iraniana sono stati coronati da un grande successo. Una ricerca con Google ci dimostra che NESSUNO dei maggiori giornali o reti TV ha parlato dell’imminente borsa iraniana. L’avversione dei mezzi di informazione principali a riferire su temi controversi di interesse del pubblico si è manifestata in modo evidente in molti altri casi, come per esempio le elezioni fraudolente del 2004, i resoconti stenografici di Downing Street e la distruzione di Falluja. I grandi mezzi di comunicazione invece di informare il pubblico hanno fatto da grancassa ai disegni del governo, manipolando così l’opinione pubblica ripetendo in continuazione i temi demagogici di Bush. Il risultato è che pochi sono a conoscenza della gravità della situazione che minaccia l’economia americana.

La controversia non è quindi tra “liberali contro conservatori”. Tutti quelli che hanno analizzato il problema sono giunti alla medesima conclusione, se la borsa iraniana avrà successo il dollaro precipiterò con gravi conseguenze per l’economia americana.

Ecco che cosa riferisce Krassimir Petrov, laureato in economia, in un suo recente articolo dal titolo: La proposta borsa petrolifera iraniana:

“Da un punto di vista puramente economico se la borsa iraniana avrà successo verrà presto preferita dalle maggiori forze economiche mondiali accelerando l’abbandono del dollaro. La caduta del dollaro aumenterà in modo drammatico l’inflazione americana facendo salire verso l’alto gli interessi americani a lungo termine. A questo punto la Fed si troverà a fronteggiare una difficile scelta… deflazione o iperinflazione, quindi o farà ricorso alla “medicina classica” dello schema deflativo, con l’aumento dei tassi di interesse, che, a loro volta causeranno una depressione economica grave, con la caduta del mercato immobiliare, l’implosione delle azioni, dei bonds e dei mercati dei derivati, insomma un collasso finanziario totale, oppure, in alternativa, scegliere la strada di Weimar dell’inflazione….

Senza alcun dubbio il Comandante in Capo Ben Bernanke, un applaudito studioso della Grande Depressione…, sceglierà l’inflazione… il Maestro gli ha insegnato che la panacea di ogni problema finanziario è quella inflativa, accada quello che accada… per evitare la deflazione si farà ricorso alle rotative tipografiche del Tesoro, …e, se necessario, si monetizzerà tutto quello che c’è da monetizzare. Il risultato finale sarà la distruzione della valuta americana per mezzo delle iperinflazione…”

Così, o si aumentano i tassi di interesse e si provoca un “crollo finanziario totale” oppure si sceglie “la strada di Weimar” e si ottiene la “distruzione dell’economia americana a causa della iperinflazione.”

Le prospettive non sono buone, alle stesse conclusioni pervengono anche gli analisti di destra. L’articolo di Alan Peter, “La minaccia dei Mullah non è infondata”, pubblicato su FrontPageMagazine.com, presenta le stesse preoccupanti conclusioni a riguardo dei pericoli di una borsa petrolifera iraniana:

“Un monte di dollari in possesso delle Banche Centrali e dei leader asiatici, in aggiunta ai ridotti tassi di interesse offerti agli investitori da parte degli USA ha messo il dollaro in pericolo… un dito nervoso sul grilletto del mercato dei cambi può colpire e abbattere il dollaro anche senza nessuna cattiva intenzione. Le stime più diffuse ritengono che il dollaro possa scendere a livelli terra-terra con una rapida perdita di almeno il 50%, tenuto conto della sua supervalutazione attuale del 40%.

L’erosione di valore del biglietto verde era stata prevista dall’ex direttore della Fed Paul Volcker il quale aveva detto che “vi è il 75% di probabilità che il dollaro crolli entro i prossimi cinque anni”.

Questo crollo comporterebbe l’innalzamento dei tassi di interesse, una iperinflazione, un impennata stratosferica dei costi energetici, una diffusione massiccia della disoccupazione e, forse, una depressione. Questo è il preoccupante scenario che si apre di fronte alla prospettiva della borsa iraniana che può far cadere il dollaro dal suo traballante trespolo. Ecco perché la guerra contro l’Iran, anche nucleare, è molto probabile.

L’articolo continua così: “Con le economie mondiali strettamente interconnesse e interdipendenti una depressione mondiale, non solo americana, avrebbe un effetto domino che provocherà la povertà in tutto il mondo. I mercati necessari alle merci americane, ora disponibili a costi bassissimi, non si potrebbero più materializzare. Il risultato, secondo stime dello SME, potrebbe essere la disoccupazione di 200 milioni di americani con la gente che muore di fame per le strade mentre niente e nessuno li può aiutare, a differenza della Grande Depressione del 1920/30 quando venivano fornite minestre calde e aiuti ai poveri.”

Liberali o conservatori, le analisi coincidono. Se l’America non riesce a fronteggiare il potenziale catastrofico della borsa iraniana gli americani si possono aspettare le peggiori conseguenze.

Adesso si può comprendere perché i media americani si sono preoccupati di non fare nessun accenno alla borsa petrolifera iraniana. Si tratta di un segreto che i padroni del vapore vogliono mantenere per se stessi. E’ più facile convincere il pubblico ad accettare una nuova guerra per via dei fanatici islamici o della paura nucleare che non per le vere ragioni della difesa di un dollaro piuttosto anemico. Cionondimeno quello che stiamo facendo in Irak e che, presumibilmente, faremo nel prossimo futuro in Iran, è nient’altro che la difesa del dollaro. (Saddam si era convertito all’euro nel 2000, nel 2001 sono incominciati i bombardamenti.) (In preparazione dell’invasione nel 2003. NdT)

Il dilemma può essere risolto in maniera pacifica, ma ciò non è possibile se Bush insiste a nascondersi dietro lo stupido inganno del terrorismo e degli armamenti nucleari immaginari. Bush dovrebbe essere chiaro con gli elettori per quanto riguarda la vera natura della crisi energetica globale e smetterla di invocare Bin Laden le armi di distruzione di massa per giustificare le aggressioni americane. C’è bisogno di una strategia energetica omnicomprensiva (che comprenda il finanziamento governativo per progetti di conservazione, per la ricerca di fonti alternative e per lo sviluppo di una nuova linea di veicoli ibridi “made in America”, negoziati in buona fede con l’Iran per regolamentare le quantità di petrolio che potranno mettere sul mercato in valuta euro (permettendo così al dollaro di trovare una via di uscita con calma) e un approccio collettivo “internazionale” per il consumo e la distribuzione dell’energia (sotto gli auspici di una Assemblea Generale dell’ONU).

Bisognerebbe incoraggiare una maggiore parità fra le valute per rafforzare le democrazie e rinvigorire i mercati. Se si consentono nuovi modelli di sviluppo politico si può infondere nuova vitalità ai mercati senza il timore di essere schiacciati dal prototipo capitalista. L’attuale predominio del biglietto verde ha creato un impero mondiale che, per mantenere la propria supremazia, deve fare ricorso, in larga misura, all’indebitamento, alla tortura, e alla guerra.

La borsa petrolifera iraniana rappresenta oggi una delle più grandi sfide al dollaro e ai suoi difensori della Federal Riserve. Se Bush va avanti per la sua strada e risponde con attacchi “nucleari” preventivi contro siti nucleari presunti allora gli alleati si allontaneranno ancora di più mentre altri paesi saranno costretti a reagire. Come dice il dottor Petrov: “I paesi con le maggiori riserve in dollari possono decidere tranquillamente di reagire inondando il mercato con montagne di dollari, impedendo così agli USA di finanziare le proprie ambizioni militari.”

E’ sempre più probabile che il più grande campione dell’attuale sistema sia anche quello che ne avrà provocato la caduta.

Mike Whitney
Fonte:www.dissidentvoice.org

Articolo tradotto da www.comedonchishotte.org

mercoledì, ottobre 04, 2006

Doppio Massimo??....per me prosegue.

Premesso che il doppio massimo storico è tutt'ora possibile io ritengo più probabile uno scenario tipo quello indicato in figura. Naturalmente salvo smentite dallo stesso mercato...è lui ad avere sempre ragione. Perchè questo...inanzi tutto se le divergenze settoriali si riallineano voleremo all'insù per molto ancora, se ciò non dovesse essere e cioè il carburante dei tori è veramente in riserva allora mettiamoci nei panni di un Market Maker o di un grosso (grossissimo) investitore: lui non ha vantaggio nell'invertire sul doppio max, ne può trarre molto di più se il Dow prosegue perchè avrà modo di "distribuire" a prezzi più alti ed addirittura aprirci posizioni ribassiste ottime. Più parco buoi attira su nuovi orizzonti rialzisti infiniti meglio è ed il parco buoi ha bisogno di vedere oltrepassato il max storico in maniera netta...loro se non sono sicuri non comprano!!!. Ma allora quale migliore opportunità di una bella onda 4 laterale dove attirare nella trappola ansimanti rialzisti in attesa di una pausa del trend e pronti a saltar su? Ecco dunque, lo scenario elliottiano in figura rispecchia tale idea di fondo più che una "miracolosa" attinenza col movimento dei prezzi, è una possibilità tutt'altro che remota di far finire un trend e poi siamo sotto elezioni Americane...ottobre/novembre se non sono neri hanno sempre evidenziato lateralità. Vediamo dunque!

martedì, ottobre 03, 2006

Pump Up The Volume please!!!

Da giorni valutiamo le divergenze settoriali, oggi abbiamo celebrato il nuovo max storico del DowJones ed adesso mettiamo altra carne al fuoco ovvero ci concentriamo sui volumi. Il titolo della figura è eloquente: il volume delle azioni in discesa è più forte rispetto a quelle in salita, non è un buon segno. Un'altro tassello che ci permette di essere molto meno euforici sui novelli massimi, certo il trend è rialzista nessuno lo mette in dubbio ma il suo carburante sul "lungo periodo" si sta esaurendo. Faranno rifornimento? E' ovvio che queste divergenze multiple si devono riallineare altrimenti siamo di fronte ad un esaurimento trend da manuale, manca solo l'inversione tecnica, ma quella si sa è l'ultima a verificarsi, ricordate sempre la regola d'oro: prima invertono i volumi, poi il momentum ed infine il prezzo.

Un Trade vincente.

Per una volta facciamo un bel trade vincente. www.proroberto.it

New High Ground!!!!

Eccoci serviti, nuovo massimo storico del mitico DowJones, ora siamo veramente sul nuovo "tetto del mondo". Recuperato tutto il crollo 2000-2003 (ma su Nasdaq e S&P500 no) state un pò in silenzio per favore altrimenti rischiate di non sentire il promotore che sta bussando alla vostra porta! Prosegue? Ora si che ci divertiamo a vedere qual'è il vero "sottostante" alle divergenze settoriali da tempo evidenziate. Ho sempre il mio conteggio "Dow Perpetuo"...quello di un imminente tonfo...sono 2 anni che attendo di sapere se lo devo scartare o meno, per ora è 2 anni che mi diceva che mancava un nuovo max storico...diciamo che metà del suo lavoro lo ha fatto egregiamente e questa è già una soddisfazione, per il resto si sta sempre in campana, lungi da me l'assumere il ruolo di Cassandra...semplici conteggi elliottiani...semplice gioco di probabilità.

AeroSOL..A di Stato.

Nuova tegola per le auto diesel: "Le auto a gasolio devono essere escluse dalle nuove norme su euro4". Lo ha detto oggi il ministro dell'ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, specificando che "vanno bene le agevolazioni alle auto meno inquinanti ma l'euro4 diesel non è proprio pulita. Non ci confondiamo, l'euro4 non è l'elettrico".
A me risulta che i Diesel producano polveri più pesanti rispetto ai Benzina e grazie alla legge gravitazionale (la mela di Newton) cadono a terra e ci rimangono più facilmente delle polveri delle BenzineVerdi varie. Ergo per aria respiriamo molto più Benzina che Gasolio.....per non parlare dei rendimenti dei cicli di combustione dei due tipi di motore nettamente a favore del diesel. Forse il ministro vedendo le classiche "fumate nere" dei diesel avrà pensato "oddio non respiro!!". SE QUESTI SONO QUELLI CHE RISOLLEVANO L'ITALIA STIAMO FRESCHI.

Transportation versus Industrial

Spesso ricorriamo a complessi indicatori che misurano momentum e respiro dei mercati, ci intrappoliamo in accademiche dispute sulla loro parametrizzazione ottimale quando un pò di logica e di fiducia verso ciò che vediamo basterebbero. Il potere risolutore dell'occhio umano unito a quella meravigliosa macchina che è il nostro cervello battono file di computer messi insieme, loro sono veloci nei calcoli, ma non hanno intuito, genio o semplice capacità di cogliere sfumature. Diceva Charles Dow 100 anni fa che se le merci non viaggiano le industrie non fatturano e allora l'economia traballa e le "averages" da lui inventate dovevano scontare tutto ciò in una divergenza. Guardate il Dow Transportation in figura ed osservate dove era nel 2000 quando l'Industrial faceva il Top dei Tops. Adesso siamo nella stessa situazione, certo...domani potrebbe schizzare su e riallinearsi ma nessuno ha mai detto che una divergenza equivale ad una previsione certa. Questa divergenza ruguarda attualmente il top verificatosi a Maggio e quello che il DJIndustrial sta facendo adesso, come vedete non è confermato dal Transportation e non è nemmeno confermato il top attuale dello S&P500 con tutti i suoi "luogotenenti" S&P400MidCap e SmallCap oltre che dal Russell2000. In parole povere: all'insù ci vanno (da fine luglio) solo le blue chips. Gli amanti degli indicatori potranno sicuramente confezionare un bel Advances/Decline ma la musica non cambia, la profondità del mercato è dubbia, la marea non sta muovendo tutte o quasi le barche, ne sta muovendo ben poche...di che marea si tratta?

Per un pugno di tick.

Per un pugno di tick è scattata l'operazione virtuale sul Gold, non è stato raggiunto il target proposto di 10 punti in giornata e è scattata la chiusura operazione al termine delle contrattazioni. Piccola perdita, 199 dollari, fisiologica di ogni metodo di trading, qui poi che il metodo lo costruiamo strada facendo. Intanto una strategia sembra rivelarsi positiva, non fare overnight per cercare di "guadagnare" il giorno dopo, da quello che si sta muovendo adesso sicuramente avrebbe beccato il classico stop sul minimo di Venerdì ed adesso la nostra perdita sarebbe più pesante...certo fra un'ora potrebbe pure sparare all'insù ma questa è speranza non trading. Un possibile punto di entrata rialzista? A questo punto è il massimo della struttura ad evocare il long, la speranza è che non lo batta subito ma magari se proprio deve essere ci faccia un pò di "avvicinamento" in un giorno o due, limiterebbe la quantità da sopportare come rischio. Vedremo, appena pronto pubblichero anche i risultati sui backtesting, vi saranno poi confrontate queste operazioni virtuali ed infine costruito un definitivo piano d'azione.